Sono arrivati alle ore 12,30 a Vigone i 63 rifugiati ucraini, accompagnati dall'interprete Cristina. Provengono da Lublino in Polonia e hanno viaggiato circa 24 ore. Kiev e le città circostanti, alcune delle quali rase al suolo dai russi di Putin, sono i loro luoghi d'origine.
Scesi dal pullman, sono stati salutati da un caloroso applauso dei molti presenti, da loro ricambiato con uno scrosciante e commovente battimano. Sono quasi tutti nuclei famigliari composti soltanto da donne e bambini. Numerosi gli animali, cani e gatti, che alcuni di loro hanno portato con sé dopo aver lasciato le loro case. Dopo essere stati rifocillati e dopo aver preso indumenti, prodotti per l'igiene personale e giocattoli messi a loro disposizione in scatoloni divisi per età, tra maschi e femmine, i sindaci della zona e i loro delegati li hanno presi con sé per trasferirli nei comuni assegnati.
Più in particolare 9 di loro resteranno a Vigone, 5 dei quali con un'età che varia da 7 a 15 anni; altri 35 saranno ospitati a Villafranca, in 8 diverse famiglie disposte ad accoglierli, compreso un nucleo di due adulti e sette bambini. Altri saranno distribuiti in vari comuni della zona.
Ad accoglierli sono stati i sindaci e i loro delegati dei comuni coinvolti, a cominciare dal vice sindaco reggente di Vigone, Fabio Cerato, dal suo collega di Villafranca, Agostino Bottano, e dagli altri primi cittadini coinvolti in questa iniziativa di solidarietà. Tra i quali i rappresentanti di Candiolo, Castagnole. Osasco, Rivoli, Carmagnola, Poirino e Villastellone.
A curare materialmente l'accoglienza e a soddisfare le prime esigenze degli ospiti ucraini sono stati i componenti della Croce Rossa di Vigone, i membri della Pro Loco e della Protezione Civile, vari Amministratori comunali di Vigone e semplici cittadini.
Ad organizzare il viaggio, il secondo dopo quello quello che ha fatto giungere a Santena altri 36 rifugiati ucraini, è stato Davide Nicco, consigliere regionale del Piemonte del gruppo Fratelli d'Italia, che ha commnetato: «È stato possibile grazie agli sponsor ed alla stessa ditta Giachino che ha contribuito rinunciando ai suoi possibili ricavi». (Foto Bussolino)