Bando PNRR Borghi linea A: la Regione Piemonte è chiamata a scegliere un progetto "bandiera" entro il 15 marzo da sottoporre al ministero per assegnare 20 milioni di euro a un solo borgo. In Alta Val Chisone i Comuni di Usseaux, Fenestrelle e Pragelato provano a capovolgere la logica: «Non ha senso lastricare d'oro un solo borgo. Per ottenere gli obiettivi di contrasto alle dinamiche di spopolamento e innescare percorsi di crescita dobbiamo favorire la coesione delle comunità ed è necessario intervenire sull'area più vasta dei tre Comuni» ha spiegato il sindaco di Usseaux Andrea Ferretti. Senza campanilismi, offrendo tutti i servizi e le strutture che servono indipendentemente dal Comune su cui ricadono.
Questo l'obiettivo del progetto presentato oggi alla Stampa e consegnato nei giorni scorsi alla Regione, provando a sovvertire la logica del Ministero.
Alla conferenza stampa hanno partecipato oltre a Ferretti, i sindaci di Fenestrelle Michel Bouquet e di Pragelato Giorgio Merlo, con il suo vice sindaco Mauro Maurino. «L'intervento è articolato su trenta borghi alpini dei tre comuni. Bisogna ragionare sempre di più in termini di area vasta, superando i campanilismi - ha ribadito Merlo -. Inoltre il progetto punta a ragionare in termini di comunità e mira a riscoprire e rafforzare le ragioni storiche e culturali dei nostri territori. Ed è funzionale a creare un nuovo welfare e una serie di servizi che restano l’anello centrale per evitare la fuga dalla montagna».
Anche se in contrasto con l'idea del Ministero di paracadutare 20 milioni su un solo borgo, il progetto su tre comuni per trenta borghi storici, ha spiegato Ferretti, «ha tutti i requisiti richiesti per la candidatura. Ma abbiamo la necessità di realizzare interventi diffusi non su un solo borgo, per innescare davvero gli obiettivi del bando e, oltre all'intervento materiale, incidere davvero sulle dinamiche sociali e culturali». Una sfida di cui da tempo è consapevole: «O Usseaux resta museo a cielo aperto che qualcuno apre il venerdì sera. O si crea un presidio umano che consenta davvero di gestire il territorio tutto l'anno».
Il PROGETTO
Il progetto parte dalla carenza di servizi che rende quei territori, seppur molto romantici e curati (come nel caso di Usseaux) molto difficili da vivere365 giorni l'anno per famiglie e professionisti. E si ispira al "modello Ostana", partito nel 1985 con un percorso (realizzato poi in parte anche da Usseaux) che ha portato i residenti da 3 a 50, con età media sotto i 50 anni (mentre Usseaux supera i 65) con persone del posto ma tante anche da fuori. «Ostana ha fatto un intervento materiale su spazi pubblici e borghi valorizzando gli aspetti storici e creando nuovi spazi di welfare come il Centro culturale, che oggi ospita cooperativa di comunità che gestisce servizi sociali culturali e turistici» ha ripercorso Ferretti.
Da qui il progetto che aiutasse il territorio a fornire servizi di elevata qualità. Dall'istruzione al settore socio sanitario. Creando strutture che abbiano bassi costi di gestione che consentano agli enti pubblici di ospitare servizi con modelli innovativi offrendoli a professionisti medici, o di altri settori. «Cerchiamo di creare una forma di convenienza a insediare un’attività economica in montagna» ha spiegato Ferretti.
Ci sono poi stimoli a settore lattiero caseario e agricolo, spazi di coworking per esercitare professioni in luoghi lontani da città. «l progetto ha analizzato il contesto, individuando interventi diffusi su tutte le borgate. Tra gli spazi da recuperare ci sarebbero anche le "casermette" di Pragelato e di Fenestrelle per uno spazio di cooperativa dedicato alle attività lattiero casearie e agricole, il centro universitario di Apicoltura di Soucheres Basses, un ecomuseo al forte Mutin di Fenestrelle, la Casa alpina Salesiani di don Bosco di Pian dell'Alpe (Usseaux) come centro educativo per ragazzi e non solo, anche sui temi ambientali. Le scuole di Pragelato, il Museo del costume da ampliare con quello delle museo meridiane e la biblioteca civica. La sentieristica.
Mauro Maurino, vice sindaco di Pragelato, ha puntato molto sull'esempio di Grand Puy: «Un incendio distrusse metà delle baite all'inizio del secolo scorso, e fu un esempio di azione sociale che ha visto la ricostruzione di tutte le baite e del tessuto sociale. Sono orgogliosissimo di un territorio del genere. È una cultura ancora radicata nelle persone, nipoti e pronipoti di quelle di allora. È importante non abbandonare questa cultura. Questo bando è uno strumento per farlo».
Con le famiglie storicamente radicate, e con quelle integrate in seguito: «Pragelato ha una comunità di rumeni molto integrata che vive appieno la cultura locale. Quest’anno abbiamo perso due bambini perché purtroppo altrettante famiglie rumene se ne sono andate da Pragelato. I motivi sono i soliti: scuola, lavoro, mezzi pubblici. Dobbiamo riconquistare questa nostra attrattività.
Anche il sindaco di Fenestrelle Michel Bouquet punta sulla forza della collaborazione tra sindaci: «Cinque anni fa quando iniziato eravamo tutti soli. Sono cambiate tantissime cose. Oggi tra sindaci discutiamo e cerchiamo idee comuni per andare avanti. Oggi mi sento meno solo e più forte per poter amministrare una valle che si sta spopolando».
La strada secondo Bouquet non è cercare di competere con città, ma offrire servizi con un modo alternativo di vivere: «Dalla montagna dobbiamo imparare la sostenibilità che un tempo era vita. Dovevi risparmiare suolo, legna, tutto per non morire. il dna alpino va trasferito al 2022. Poi dare lavoro e servizi. Gli stessi della città. In maniera sostenibile. Vale anche per le aziende agricole che non devono competere con cuneo mettendo 100 vacche a Usseaux ma 10 allevate in una certa maniera. Verranno a cercarci. Questo progetto Pnrr va in questa direzione. Servizi e modo alternativo di vivere che è comunità».
Che il finanziamento del Pnrr venga o no finanziato, secondo Bouquet «rimane valido il metodo che ci fa lavorare insieme e ha portato anche alla Cabina di regia pinerolese.
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