Andrea Busso, classe '84, è un imprenditore di Pinerolo che tre anni fa a Sumy, città di 250mila abitanti nel Nord-Est dell'Ucraina (a 50 km dal confine russo e a 330 km da Kiev), ha dato vita al progetto "Gusto italiano", mirato a promuovere le eccellenze del made in Italy. Ora è bloccato lassù e vorrebbe lasciare il paese in guerra, ma non è più possibile. «Il carburante scarseggia e la frontiera polacca è a 800 km - ci aveva raccontato -. Al momento è più sicuro rimanere qui dove abbiamo un posto in cui rifugiarci. Abbiamo paura di ritrovarci in un villaggio in mezzo al nulla e non sapere cosa fare. Ci sono check point russi intorno alla città». Gli unici aggiornamenti di una situazione sempre più difficile, Andrea Busso ce li ha inviati via whats app.
«Noi abbiamo ancora scorte, ma in alcuni supermercati la situazione è drammatica, con scaffali completamente vuoti fin dal mattino», come documenta la foto che ci ha inviato. «Altri funzionano bene perché si riforniscono dalle fabbriche del territorio che sono presidiate dai militari e vanno avanti. Ad esempio - continua Busso - qui ci sono tanti allevamenti di galline e la carne e le uova per ora non mancano, mentre a solo 50 km da qua non ne hanno. Dipende dalla singola zona ed essendo circondati dai russi i prodotti da fuori non arrivano. Per questo che qui è importante il contante».
04/03/2022 - 10:28