Omicidio dell'Aquila: condanna più pesante per Eric Romano, più leggera per il padre Claudio. Questo in estrema sintesi quanto hanno deciso oggi i giudici della Seconda Corte d'Assise d'Appello (presidente Piera Caprioglio, consigliere Ivana Pane), chiamati a pronunciarsi sulla richiesta di riderminazione delle pene avanzata in Cassazione, pur ovviamente con opposte motivazioni, sia dalla Procura generale che dalla difesa dei due giavenesi.
In secondo grado (11 luglio 2019) il 25enne Eric (tuttora in carcere alle Vallette) era stato condannato a 16 anni come autore materiale dell'omicidio del motociclista di Villar Focchiardo Alessandro Gino, avvenuta a seguito della tragica sparatoria del 12 gennaio 2017 all'Alpe Colombino. Per Claudio, classe '62, il primo processo d'Appello si era invece chiuso con una sentenza di 14 anni e 8 mesi. Entrambi erano stati però assolti dalla seconda, pesante, imputazione: il tentato omicidio per il ferimento di un altro biker, Pierluigi Ozzello. Una decisione contro la quale la Procura generale aveva fatto ricorso alla Suprema Corte che il 4 dicembre 2020 aveva disposto un nuovo processo davanti ad altra sezione della Corte d'Assise d'Appello di Torino. Un "appello bis" partito il 31 gennaio e concluso oggi, con le repliche e il dispositivo. Motivazioni tra 90 giorni.
Intanto sappiamo che, come chiesto dall'avv. Stefano Tizzani, i giudici hanno nuovamente assolto Claudio Romano dall'accusa di tentato omicidio: rispetto all'omicidio di Gino gli hanno riconosciuto il "concorso anomalo" ("aver commesso un reato diverso da quello voluto") e concesso le attenuanti generiche prevalenti sul "futili motivi". Da qui lo sconto di pena, ridotta oggi a 10 anni. Inverso il destino del figlio: per lui i giudici hanno stabilito che nei confronti di Ozzello si trattò di tentato omicidio, come sostenuto dalla pg Nicoletta Quaglino. Per Eric dunque il verdetto definitivo si è attestato a 17 anni e 4 mesi di reclusione: più dei 16 anni disposti inizialmente in Appello e appena 8 mesi in meno di quanto deciso in primo grado dal gup davanti al quale, il 19 giugno 2018 si era celebrato il processo in rito abbreviato.
In foto, il parcheggio dell'Hotel Aquila dove avvenne la sparatoria nel gennaio 2017.