Da questo pomeriggio il Liceo Curie è stato occupato dagli studenti come segno di protesta contro le alte istituzioni che hanno governato la scuola in maniera inefficace in questi due anni di pandemia. Dopo il consueto orario delle lezioni è stato affisso uno striscione dalle scritte inequivocabili: "Curie Occupato". Ma sarebbe un errore cadere nella banale lettura di chi dipinge gli studenti che occupano intenzionati solamente a vivere qualche ora di bagarre. Gli studenti hanno stilato un programma di eventi di informazione e divulgazione. «La vecchia scuola non va più bene» ci dicono i rappresentanti d'istituto, «la pandemia non ha fatto che inasprire le criticità della scuola che già esistevano prima. Ora che si sta tornando alla normalità sarebbe un errore cercare di tornare al passato, con gli stessi errori e gli stessi problemi; dobbiamo cogliere l'occasione per unirci, confrontarci e disegnare la nuova scuola che tenga conto delle dimensioni individuali di ogni studente, dimensione che si è quasi persa del tutto». «Questa pandemia ci ha tolto molto, e per questo ci sembra giusto ripartire dal riappropriarci dei nostri spazi, in primis la scuola, che deve tornare ad essere luogo di dibattito - continuano - Non lo facciamo solo per noi ma anche per quelli che verranno dopo. È un gesto di solidarietà».
Per questo pomeriggio sono stati programmati dibattiti e incontri; tra i tanti interverranno anche Riccardo Vercelli dell'Anpi e Andrea Ferrato, segretario CGIL. In serata si terrà un'assemblea generale per stilare una serie di punti sulla scuola del futuro da inviare alla presidenza, alla Consulta Generale e chissà, magari ancora più in alto.
In programma c'è anche il pernottamento nell'Istituto, al momento hanno dato l'adesione una settantina di studenti che dormiranno a scuola.
L'occupazione allo stato attuale dovrebbe concludersi domani mattina, ma il Curie è pronto ad allungare la protesta per dare manforte agli studenti degli altri istituti superiori pinerolesi. Rumors infatti dicono che nelle prossime ore dovrebbero aggiungersi anche i ragazzi e ragazze del Buniva e del Porporato, anche se al momento ai rispettivi dirigenti scolastici non è arrivata alcuna comunicazione.