Passeggiando lungo la via che porta al Santuario della Salesea di Cardè, sempre più frequentemente si scorgono persone col naso all’insù intente a scrutare le ramificazione della vegetazione circostante. L’obiettivo dell’indagine è scovare i gufi che, come accade da un po’ di anni a questa parte, con l’avvento della stagione fredda si radunano sugli alberi del paese per trascorrere l’inverno. Quest’anno sono una ventina gli esemplari che hanno scelto la propria dimora su due piante, un vecchio salice e un carpino, all’interno di altrettante proprietà private del concentrico. Dato il colore delle loro piume appaiono quasi mimetizzati nella vegetazione e in molti casi è solo con il passaparola o le foto scattate in questi giorni dai molti abitanti curiosi che li si riesce ad individuare. Immobili durante il giorno, con l’imbrunire li si scorge planare lentamente tra le case, diretti ai campi coltivati e pronti a lanciarsi rapidi e furtivi su una nuova preda.
«Pur non essendo monitorati - spiegano dal Parco el Monviso - siamo a conoscenza della loro presenza sul territorio. È una situazione molto comune l’utilizzo di alberi all’interno dei centri abitati per lo svernamento, anche se in genere si tratta di piccoli gruppi».