Il caro bollette mette a serio rischio l'attività degli impianti sportivi più "energivori". Inutile puntualizzare che il riferimento è il caso dele piscine, ma è un po' tutta l'impiantistica a soffrire dai palaghiacci ai campi da tennis coperti. Domani
Il Coordinamento gestori impianti natatori si farà sentire chiudendo le piscine pubbliche per denunciare «l'inconsistenza dei vari decreti ristori che hanno coperto a malapena il 5 per cento dei ricavi annuali: sono così a rischio di chiusura definitiva moltissimi impianti natatori e con essi va in crisi un intero settore sportivo sia agonistico che dilettantistico, mettendo in difficoltà migliaia di lavoratori del settore, ma anche un fondamentale servizio di utilità sociale per i cittadini del territorio ed un patrimonio immobiliare pubblico e privato di importanza strategica». Il caro bollette, con aumenti oltre il 50%, interessa praticamente tutti: privati, associazioni, aziende e istituzioni. «Se non è un altro lockdown, poco ci manca» sottolineano i dirigenti delle soscietà sportive.
Corsie vuote anche a Pinerolo con sit-in alle 11 nel piazzale di fronte all'impianto.