Un paio di appartamenti a Piossasco per la diretta streaming sui social, dove venivano esposti e pubblicizzati i capi falsi grazie a delle dirette Facebook. E un appartamento trasformato in laboratorio abusivo, alla periferia di Torino, dove la merce veniva confezionata e venivano assemblati giubbotti, pantaloni e felpe recanti loghi di marchi contraffatti.
È quanto ha scoperto la Guardia di Finanza nel corso di una vasta operazione finalizzata al contrasto degli illeciti in materia di contraffazione e falso made in Italy. Una indagine che ha portato a un ingente sequestro di capi di abbigliamento contraffatti.
Le indagini dei Finanzieri del Gruppo Orbassano hanno tratto origine da una mirata attività di intelligence attuata attraverso l’incrocio delle investigazioni emerse nel corso dei controlli del territorio con quelle scaturite dal monitoraggio del commercio illegale praticato on-line, che ha consentito di individuare tre soggetti i quali vendevano capi di abbigliamento fallaci, utilizzando come canale pubblicitario le “dirette facebook”, seguite sempre da centinaia di utenti.
Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati circa 19mila euro quali proventi illeciti derivanti dalle vendite, abilmente occultati e rinvenuti solo a seguito di accurate perquisizioni, oltre 10.000 loghi contraffatti delle più note griffe, pronti per essere applicati su altrettanti capi d’abbigliamento che avrebbero “invaso” il circuito cittadino nelle imminenti festività natalizie.