Uso inappropriato, sprechi reiterati e malagestione. Sono parole usate dal consigliere regionale Monica Canalis, vice segretaria Pd Piemonte, nel descrivere quello che secondo lei sarebbe un abuso di un importantissimo servizio sanitario gestito dalla Regione.
«Nell’estate che volge al termine - dice la Canalis - si sono verificati in Piemonte numerosi episodi di ricorso inappropriato all’elicottero del soccorso alpino. Uno su tutti il caso dell’11 luglio a Crissolo, quando l’elicottero è stato impegnato per circa cinque ore per soccorrere un gruppo di escursionisti privi di reali problemi sanitari, che avrebbero potuto tranquillamente essere soccorsi dai Vigili del Fuoco. Alla luce del costo esorbitante dell’elicottero (100 euro al minuto) e dell’equipe sanitaria, è legittimo chiedersi se l’assessorato alla sanità della Regione, a cui fa capo il soccorso alpino, non stia trascurando il controllo di gestione di un servizio così essenziale e delicato».
Secondo la normativa regionale, il costo degli interventi possono essere in parte addebitati a chi viene soccorso, ma solo se si tratta di "codici bianchi", che non presentano problemi sanitari. «In una Regione come il Piemonte - continua Canalis - caratterizzata per il 50% da territorio montano, denunciamo una scarsa attenzione alle spese del soccorso alpino e all’educazione alle regole di accesso alla montagna per tutti quegli escursionisti che si espongono alle situazioni di pericolo senza la necessaria preparazione. Segnaliamo inoltre il pressoché totale oblio della Delibera regionale del 2015, che prevede una compartecipazione ai costi del soccorso alpino da parte degli escursionisti che non versano in difficoltà sanitaria. L’elicottero non è un taxi per scendere a valle».