La Giunta regionale del Piemonte oggi, venerdì 19, ha approvato, su proposta degli assessori Icardi e Caucino, le regole per assegnare i ristori regionali destinati a oltre un migliaio di Rsa convenzionate e strutture per disabili, minori, psichiatrici e del settore delle dipendenze accreditate che, nel periodo dal 21 febbraio del 2020 al 30 giugno 2021 hanno subìto perdite economiche ingenti dovute alla pandemia.
Si tratta complessivamente di uno stanziamento di circa 30 milioni di euro, di cui 19,50 milioni per le RSA, con l’obiettivo di sostenere la continuità dell’erogazione delle prestazioni di carattere residenziale di tipo sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, come previsto dalla legge regionale 3 del 26 gennaio scorso, attraverso integrazioni tariffarie riconosciute alle strutture di tipo sanitario e socio-sanitario contrattualizzate o convenzionate, con riguardo proprio al periodo dell’emergenza Covid. Le strutture, in paritcolare quelle per anziani, infatti, dal marzo 2020 hanno dovuto affrontare spese straordinarie per tutelare quanto possibile ospiti e personali dal Covid. Accanto a queste, alti anche i costi per integrare il personale, mentre sul fronte dei posti letto, molti sono rimasti scoperti, sia per assicurare gli isolamenti degli ospiti positivi, sia per l'impossibilità di dar via a nuovi ingressi.
«La Regione fa la sua parte – osserva l’assessore regionale alla Sanità, Icardi - per evitare che molte strutture falliscano o si debbano rivalere sulle famiglie, con gravosi aumenti delle rette. Gli ingenti costi che queste fondamentali realtà convenzionate di assistenza sanitaria e socio-sanitaria hanno dovuto sostenere per adeguarsi alla misure di sicurezza anti-covid sono sotto gli occhi di tutti. Il Piemonte non può permettersi di lasciare che il conto della pandemia gravi su chi si occupa degli anziani e delle persone più bisognose di assistenza. Per questo è stato messo in campo un intervento compensativo consistente quanto doveroso, con precise regole di erogazione, a fronte di debite rendicontazioni».
Sul piano operativo, il meccanismo di erogazione dei ristori prevede che il valore di riferimento dell’integrazione tariffaria a giornata di assistenza sia pari a 2,65 euro per le strutture residenziali per anziani, a 1,50 euro per quelle che ospitano le persone con disabilità, patologie psichiatriche e ai centri residenziali per minori, mentre un euro per giornata andrà a integrare le strutture residenziali per persone affette da tossicodipendenza e per le semi residenziali per le persone con disabilità.
Il contributo non potrà superare le spese rendicontate, che riguardano sanificazione degli ambienti, acquisto di dispositivi di protezione individuale, maggiori spese per il personale assunto, smaltimento dei rifiuti speciali e specifici investimenti per la messa in sicurezza degli ospiti e degli operatori.
Nella stessa seduta di Giunta, è stata anche approvata la delibera che individua criteri e modalità per garantire ristori a chi ha svolto il servizio di domiciliarità, proposta avanzata dalla forza di opposizione PD..
«Si tratta - evidenzia il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio - di un primo significativo passo al quale seguirà l’approvazione dell’atto amministrativo per i ristori previsti dalla legge per le strutture autorizzate e i nuovi inserimenti, nel rispetto delle normative Covid, al fine di garantire la sostenibilità del sistema della residenzialità che ospita oltre 60.000 piemontesi e dà lavoro a oltre 40.000 persone».