Forte di Fenestrelle, il sindaco smentisce il rinnovo a Progetto San Carlo: «Lavoriamo per una proprietà pubblica territoriale»

29/01/2021 - 16:45

«La concessione del forte di Fenestrelle non può essere rinnovata direttamente agli attuali gestori, la legge non lo consente. Quando scadrà la concessione di 19 anni all'Associazione Progetto San Carlo Onlus, il prossimo 12 febbraio, dovrà esserci un bando. Me lo ha detto il direttore del Demanio, la dottoressa Soddu. Con queste parole il sindaco di Fenestrelle riassume l'incontro avvenuto il 26 gennaio. «Oppure, ci sarebbe un'altra soluzione, e ci stiamo lavorando».

 

LA VERSIONE DI PROGETTO SAN CARLO

L'associazione di volontari, circa 22 anni fa si mise all'opera per recuperare la piazzaforte di Fenestrelle, che era caduta in abbandono, saccheggiata e vandalizzata. Da 19 anni Progetto San Carlo Onlus detiene la concessione demaniale e gestisce lo straordinario monumento, poi divenuto simbolo della Provincia e della Città metropolitana di Torino, ricevendo anche importanti contributi pubblici, soprattutto per la ristrutturazione e conservazione del bene. Nei giorni scorsi il presidente Juri Bossuto aveva svelato di aver già richiesto oltre un anno fa il rinnovo della concessione, ottenendo già non il rinnovo stesso, ma una lettera che lo preannuncia, garantendo la continuità. Tutti i dettagli sull'Eco del Chisone in edicola questa settimana.

 

NÉ RINNOVO NÉ PROROGA

Una versione smentita dal resoconto del sindaco: «L’incontro - spiega Bouquet - proposto da alcuni sindaci del territorio e promosso dall’Unione Valli Chisone e Germanasca, era volto a porre le basi per future e proficue collaborazioni tra gli attori che negli ultimi anni hanno rappresentato e finanziato il “sistema forte“ di Fenestrelle: Demanio, Regione Piemonte, Città Metropolitana, Parco Alpi Cozie,Unione di Comuni, Comune di Fenestrelle e Ass. Progetto  San Carlo».

 

Una criticità è subito emersa: «Il divieto legislativo di rinnovare o prorogare la concessione in scadenza - conferma il sindaco di Fenestrelle -, il Demanio ha asserito circa la richiesta di rinnovo da parte dell’associazione “capiamo la posizione dell’Associazione e dei suoi volontari che con passione e impegno hanno lavorato in questi anni per il recupero del forte ma le istituzioni si muovono seguendo ciò che le leggi impongono”. Questa affermazione del Funzionario Demaniale ha condizionato il resto della lunga riunione».

 

I RISCHI DI UN BANDO

Seguendo le regole, la concessione del Forte potrebbe quindi andare presto a bando, aprendo potenzialmente le porte anche ad investitori privati (peraltro vincerebbe il miglior offerente, non il miglior progetto) e tagliando probabilmente fuori la parte pubblica. «Ciò a mio avviso penalizzerebbe lo sviluppo territoriale» spiega Bouquet.

 

UNA RETE DI ENTI PUBBLICI

La seconda opzione è quella di far pervenire al Demanio da parte Comune una manifestazione di interesse per l’acquisizione e quindi la proprietà del bene seguendo le regole dettate dalla legge sul federalismo culturale. «Questa opzione - spiega il sindaco Bouquet - potrebbe dar vita ad una rete territoriale a regia pubblica proprietaria del bene che a sua volte potrà fare un bando per la gestione della fortezza. Il bando quindi potrebbe essere progettato non solo mettendo in primo piano l’offerta economica seguendo  le regole che “vince chi offre più soldi “ ma, se vogliamo strutturare la crescita ,si potrebbe utilizzare la regola che tiene  in considerazione anche il punto di vista che  “vince chi è in grado di sviluppare di più il forte ed il territorio"». 

 

Per il momento c'è però ancora cautela. Non è ancora chiaro cosa comporta per il Comune in termini di investimenti economici, la proprietà del forte. «Il Demanio è pronto ad accompagnarci in questo progetto, i prossimi giorni saranno decisivi per confrontarci , per fare le scelte più giuste per il territorio. Non nego che stiamo lavorando affinché nel caso in cui si scelga la seconda opzione il Comune non sia solo ma abbia al suo fianco una rete di enti superiori che ne condivida lo sviluppo».