Carenza di medici di base a Pinasca: un solo dottore per quasi tremila abitanti

23/12/2020 - 19:49

Carenza di medici di base a Pinasca, il sindaco Rostagno torna a lanciare l’allarme. Lo fa con una lettera indirizzata alla Dott.ssa Paola Fasano, Direttore del Distretto Pinerolese AslTo3, all’attuale Direttore Generale AslTo3 Flavio Boraso e alla Dott.ssa Franca Dall’Occo (che lo sostituirà da gennaio): «Con la fine dell’anno cesserà l’attività lavorativa della Dott.ssa Pascal che svolgeva servizio ambulatoriale anche presso i locali comunali di Piazza I.M.I. – si legge nella nota - La Dott.ssa Pascal, insieme con il Dott. De Leo, erano rimasti gli ultimi a ricevere i pazienti a Pinasca. Infatti, negli ultimi anni, ben due dottori avevano abbandonato l’ambulatorio di Pinasca, per andare in altri comuni; come anche la Pediatra trasferitasi a Villar Perosa».


Pinasca, un comune di quasi tremila abitanti, è destinato a rimanere con un solo medico che da anni ha raggiunto il numero massimo di mutuati consentiti: «Molti dottori nella media valle in questi anni sono andati in pensione o hanno cambiato distretto. Nel 2020 nessuno dei nuovi medici “assunti” da Asl per prestare servizio nel distretto della Val Chisone ha previsto l’apertura di un ambulatorio a Pinasca, nemmeno per qualche ora a settimana». Le ricadute più evidenti sono patite dalle categorie più deboli: «Certo, per alcuni non è un problema andare a Villar Perosa o a Perosa Argentina, ma per altri pazienti, spesso anziani o privi di qualcuno che possa portar loro dal medico in macchina, lo è. In questi giorni molti cittadini, si stanno recando presso gli sportelli Asl per scegliere un nuovo medico di Famiglia. Non possono diventare pazienti di nessun medico che riceva a Pinasca».

 
Il sindaco pinaschese lamenta un atteggiamento poco costruttivo da parte dei medici: «I dipendenti Asl invitano a reclamare in Comune (oltre al danno anche la beffa) e alcuni medici di base, ancora con posti liberi, alle sollecitazioni rispondono che loro ricevono presso i propri ambulatori, e se uno non si vuole (o può) spostare ha solo da trovarsi un altro medico. Con buona pace di Ippocrate! Questo mi riferiscono i cittadini, giustamente inviperiti». 

 

Ritenuto necessario un cambio di rotta: «In generale, in questi giorni si sente molto parlare dell’importanza della medicina territoriale e di come il medico di base possa, e debba, essere la prima linea di intervento del sistema sanitario; a questo però, non segue un netto cambiamento di strategia, che preveda di investire in risorse umane. Da anni io ritengo che un buon servizio sanitario debba dare la possibilità ai cittadini di poter scegliere il proprio medico di base in cui essi possano riporre la massima fiducia. Ormai non solo ci si deve adattare a scegliere un medico di famiglia tra i pochi che hanno ancora qualche posto disponibile, ma nemmeno lo si trova più nel proprio comune».

 
La sensazione di trovarsi a un punto di non ritorno è evidente: «Sappiamo tutti della mancanza di medici, di cui parliamo già da troppi anni; molto prima dell’emergenza Covid. Sappiamo tutti che le nostre valli non sono appetibili e sono molto più comodi i posti in città, e per questo non è semplice trovare nuovi medici. Il difficile periodo in cui stiamo vivendo ha evidenziato ancor di più quanto questa situazione sia critica».

 
In chiusura un augurio per il 2021: «Sono sicuro, che AslTO3, nella persona della Dott.ssa Paola Fasano, con l’aiuto della Direzione Generale e della Regione Piemonte saprà riuscire a trovare a breve una soluzione alla situazione inaccettabile a cui i cittadini del Comune che rappresento sono obbligati a sottostare».