Dopo il chiarimento dei Carabinieri forestali, «sentita la Regione Piemonte» sul divieto di andare nei boschi a raccogliere legna da ardere in zona rossa, torna d'attualità anche l'ipotesi di riaprire la caccia. Gli assessori con delega alla Caccia delle Regioni Lombardia e Piemonte, Fabio Rolfi e Marco Protopapa, hanno chiesto al ministro Bellanova e a tutto il Governo di rivedere l’interpretazione restrittiva in merito alla possibilità di svolgere l’attività venatoria nelle zone rosse. Lo riporta anche la Newsletter della Regione Piemonte del 13 novembre.
«Il Dpcm consente anche nelle cosiddette zone rosse di svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto ed in forma individuale. L’attività venatoria potrebbe dunque essere svolta in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle restrizioni imposte da Roma. Non si capiscono dunque le diverse interpretazioni date dal Governo ad attività simili tra loro nello svolgimento. Di fatto è stata vietata solo la caccia e senza una reale e plausibile motivazione» hanno scritto i due assessori regionali.
Protopapa e Rolfi hanno ricordato al Governo anche l'utilità ambientale dell’attività venatoria, «visto che consente di contenere la proliferazione della fauna selvatica che tanti danni sta generando sia all’agricoltura che alle persone; il blocco di tutta l’attività venatoria avrà ripercussioni serie nei prossimi anni sul contenimento delle specie invasive, la difesa dell’agricoltura e la sicurezza delle persone.
La richiesa delle due Regioni in zona rossa è quindi di fare un chiarimento attraverso una Faq o dando chiare indicazioni alle prefetture delle Regioni rosse.