Dopo il Consiglio comunale di martedì 16, che ha approvato all'unanimità la variante semplificata al piano regolatore per il passaggio della pista ciclabile di valle, e le seguenti comunicazioni del sindaco Marco Ventre, il Comitato Noi di Villar ha pubblicato una risposta sulla propria pagina Facebook.
«Vogliamo davvero che il condominio decida tra Gesù e Barabba?» è la conclusione della lunga risposta, in riferimento al parere legale acquisito dall'Amministrazione comunale secondo il quale per utilizzare le aree condominiali private a uso pubblico come proposto dal Comitato, in modo da liberare via Nazionale dalla pista, servirebbe l'approvazione unanime dei partecipanti al condominio.
«Ci sembra assurdo che una questione tanto delicata debba essere decisa da una assemblea condominiale. Ci pare davvero assurdo che una decina di persone possano decidere se vale la pena sventrare Villar sconvolgendone il traffico oppure no», scrivono i membri del comitato, che alla fine dello scorso anno ha raccolto circa 700 firme in favore delle sue proposte di modifica del tracciato.
«Tanto più che secondo il parere del Notaio Occelli (tutta la documentazione è protocollata in Comune e quindi disponibile a chiunque ne faccia richiesta) è chiaro che non deve essere il Condomio a decidere ma il Comune e quindi il Sindaco. E diciamo il Notaio Occelli, non una persona qualunque. Il Notaio, oltre ad essere uno stimatissimo professionista del Pinerolese, forse uno dei più conosciuti e rispettati, è anche la persona che ha seguito tutta la pratica dell’area di cui parli: quest’area è stata dismessa dalla SKF e lasciata in parte al Condominio e in parte è diventata privata ad uso pubblico. Se lui dice che tutta l’area è a piena disposizione del Comune per qualunque utilizzo pubblico il Comune voglia fare, la cosa è molto chiara: è il Comune che deve decidere».
Il Comitato prosegue citando l'atto di rogito del condominio e il regolamento condomiale al punto 1: «L’area è incodizionatamente assoggettata a servitù di uso pubblico a favore del Comune di Villar Perosa che può disporne a piacimento purché per uso destinato alla collettività. Punto peraltro ribadito anche nella relazione richiesta dal Comune all’avv. Pignatelli che avete messo a disposizione. Quindi di cosa si vota?»
Oltre agli aspetti tecnico giuridici, i membri del Comitato propongono poi un commento più politico: «E diremo di più. È il Comune che deve decidere perché voi siete le persone competenti che sono preposte ad occuparsi del bene di Villar. Perché vuoi far decidere a dei privati che possono avere una opinione, giusta o sbagliata, ma decideranno principalmente per i loro interessi privati? Proviamo poi ad immaginare se la decisione che possono prendere non dovesse piacere poi alla maggioranza dei Villaresi. Ti pare giusto che 10 persone debbano sentirsi dire che la colpa è loro?»
Il problema nasce dalla volontà dell'Amministrazione di far passare la pista sulla Sr23 restringendo la carreggiata e rischiando di perdere alcuni stalli di parcheggio sul lato opposto, davanti a negozi e tabaccheria: «Abbiamo tutti in mente lo scempio dei paletti in mezzo alla strada di fronte al vecchio cinema di Villar - prosegue la risposta -, dove adesso c’è il supermercato. Vogliamo davvero stringere la strada di accesso a SKF e a Tekfor (anzi adesso Primotecs, per intendersi la vecchia RIV di Villar attorno a cui è nato tutto il Paese)?»
La lunga risposta prosegue citando anche quello che il Comitato ritiene essere «lo scempio fatto a Pinerolo in Corso Torino». Ed esorta ancora sindaco e Giunta a «decidere il meglio per il Paese». Esprime poi soddifazioe per la modifica al traciato sulla piazza del mercato, ma ritiene «assurdo e pericoloso voler stringere la salita di Via Dante Alighieri e gran parte del tratto della Statale tra i due grandi stabilimenti di Villar: Tekfor e SKF.
Assurdo soprattutto perché lì passano moltissimi mezzi pesanti e la questione diventa pericolosa. Molto pericolosa. Ciclisti si, ma in sicurezza».
Non solo un problema di posti auto, quindi, ma anche di sicurezza, secondo il comitato. Che comunque arriva anche al tema dei parcheggi, dell'arretramento eventuale del cancello e dell'ingresso della tabaccheria che sarebbe costoso per il comune («decine di migliaia di euro») e della riduzione di posti anche davanti alla farmacia «perché verrebbero disposti a lisca di pesce anziché per dritto».
Dopo numerose considerazioni il Comitato insiste sul proprio progetto alternativo che definisce «a costo zero, che non intacca la sede stradale perché utilizza una parte dell’area che già adesso è a totale e completa disposizione del Comune, mettendo in sicurezza i ciclisti». Il vice presidente Stefano Richaud ribadisce se anche i condòmini avessero già discusso sul passaggio della pista sull'area verde, in realtà il progetto del comitato non richiederebbe di rimuoerla: «Si potrebbe usare l'area compresa tra l'area verde e il condominio mentre l'area verde può essere lasciata inalterata in gran parte. Si può passare dove già oggi passano le bici. L'unico punto di verde da togliere è il tratto dietro al bar dove noi proponevano di lasciare il dehors di Sandy».