Mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, è ancora ricoverato nel reperto di Rianimazione all'ospedale Agnelli di Pinerolo. Da lunedì di Pasquetta respira autonomamente, anche se resta ancora tracheotomizzato.
"Sto meglio - ci dice al telefono dal reparto dove chiama - , ma è stata davvero dura. Ho perso un po' la nozione del tempo, perché sono stato sedato diversi giorni, nel momento più buio. Ma ogni giorno va un pochino meglio. Dopo tanti giorrni di immobilità ho ripreso a parlare e sto iniziando anche a mangiare da solo, sono arrivato al semolino".
Non ha perso il suo spirito e la voglia di scherzare, anche se la voce ogni tanto si incrina. Venerdì scorso è arrivata in reparto la telefonata di Papa Francesco che prima ha parlato con il dott. Pastorelli e poi con lui: "Qui in reparto si sono agitati tutti"!
"Ogni tanto leggo per mezz'oretta i messaggi che si sono accumulati sul mio telefono. Sono commosso da quanti sono stati. Sto cercando di recuperare. Mi hanno fatto vedere qualche giorno fa la lettera aperta che il sindaco di Pinerolo, Luca Salvai, mi ha scritto sulla sua pagina Facebook, mi ha molto colpito" racconta.
Ora il vescovo si dovrà concentrare sul percorso di guarigione: "Attendo ancora un test e spero che sia negativo. Poi non sarà ancora finita ma intanto il peggio spero sia passato, ho tanta voglia di tornare".
Ha avuto consapevolezza di ciò che le stava capitando, della gravità della situazione? "Si . Ad un certo punto ho capito che la morte era quasi una certezza, prima ancora che me lo dicesse il medico, ma devo anche dire che in quel momento ho sentito una forte presenza vicino a me e questo mi ha aiutato".