I rappresentanti dei sei Comuni della Via Lattea, per mano del vice sindaco di Pragelato Mauro Maurino, hanno inoltrato poco fa al presidente del Consiglio Conte e al presidente della Regione Piemonte Cirio un comunicato delle scorse ore, nato dopo la riunione di ieri della Giunta dell'Unione: «un appello per chiedere che i mezzi di comunicazione non siano lasciati allo sbaraglio, perché le previsioni per il turismo a causa del panico mediatico per il coronavirus sono allarmanti».
«La delicata e complessa vicenda sanitaria che ci investe ormai da molti giorni non può più essere accompagnata da un persistente e invasivo panico mediatico - recita il messaggio -. Nel pieno rispetto delle indicazioni e delle prescrizioni che provengono dalla comunità scientifica e dagli organi istituzionali, riteniamo che il nostro comprensorio territoriale - il complesso della Via Lattea, appunto - può ripartire e ridecollare solo se cessa un inspiegabile bombardamento mediatico a cui assistiamo ormai da tempo».
Nel corso della Giunta dell'Unione il sindaco di Sestriere Gianni Poncet ha segnalato la grave preoccupazione per 3000 posti letto in meno rispetto alle previsioni da qui a Pasqua sull'intero comprensorio. «Se fosse questione di soffrire un po' pazienza - spiega Maurino - ma si vedono già le ripercussioni sul prossimo anno».
L'accento nel comunicato è stato posto sul ruolo dell'informazione: «Nessuno, come ovvio, pensa di attenuare il ruolo dell’informazione. Anzi, l’informazione era e resta fondamentale per capire e approfondire meglio l’emergenza con cui stiamo convivendo. Ma siamo altrettanto consapevoli che se permane nel tempo questo clima mediatico di paura e di terrore, un comprensorio come il nostro rischia di precipitare in una crisi senza precedenti e che difficilmente riuscirà a rialzarsi se non a caro prezzo. Cioè con una chiusura di moltissimi esercizi e con il licenziamento di centinaia di persone.»
Per questi motivi è nata l'idea di un appello al Presidente del Consiglio Conte. «Se non si inverte rapidamente la rotta, non lamentiamoci se tra qualche mese faremo i conti con il baratro e la crisi irreversibile di intere zone territoriali - avvertono i sindaci delle "Montagne olimpiche" -. A cominciare dal comparto della Via Lattea, il più importante comprensorio nazionale degli sport invernali del nostro paese, dove l’offerta commerciale per la stagione 2020-2021 risentirà pesantemente della situazione creatasi».