Tre anni e otto mesi: questa la pena (già scontata di un terzo per la scelta del rito abbreviato) decisa oggi dal gup del Tribunale di Torino Valentina Soria per Marco Gardiol (classe '85, residente a Pomaretto dove lavorava nella macelleria di famiglia) e Omar Nepote (decoratore residente a Perosa, nato nel '77), imputati per il brutale pestaggio di Piergiorgio Vigna avvenuto in Via Saluzzo a Pinerolo la sera del 6 febbraio scorso.
Le motivazioni arriveranno tra 30 giorni, ma per ora i difensori possono ritenersi assai soddisfatti per aver incassato un risultato importante e per nulla scontato: la derubricazione del reato da tentato omicidio (quello per cui la pm Valentina Ghi aveva chiesto 6 anni e 4 mesi di reclusione) a lesioni gravi. «È stata esclusa a monte la volontà omicidiaria», chiarisce l'avv. Davide Papuzzi che, col collega Giampaolo Zancan, difende Nepote. «Lette le motivazioni, capiremo quale è stato, secondo il giudice, l'apporto del nostro assistito e poi valuteremo l'appello». Ricorso ad un secondo grado di giudizio che l'avv. Basilio Foti invece già anticipa senza esitazioni. Assiste Gardiol che, fin da subito, fu arrestato e portato in carcere alle Vallette. Foti ha chiesto venga scarcerato: il pm ha dato il consenso e nei prossimi giorni il giudice dovrà pronunciarsi. La vittima, il 54enne Vigna, si è costituito parte civile con l'avv. Andrea Marchetti.