"Al momento dell’omicidio Daniele Bianco era sano di mente e può stare in giudizio": queste in sostanza le conclusioni cui è giunta la dott.ssa Concettina Esposito. La neuropsichiatra dell'Asl CN1era stata incaricata dal giudice del Tribunale di Cuneo Emanuela Dufour di valutare la capacità di intendere e di volere di Bianco, bargese di 41 anni, reo confesso del'omicidio della pensionata Anna Piccato.
L'altro quesito cui la perita del giudice doveva rispondere riguardava la capacità di stare in giudizio del'imputato. Le sue risultanze sono arrivate lunedì (e il nostro giornale le ha anticipate nel numero uscito ieri): nell'udienza di oggi sono state discusse. Il difensore di Bianco, avv. Davide Ambrassa, ha chiesto il giudizio abbreviato e il gup ha fissato la discussione a giovedì 30 aprile, ore 10,30. Intanto l'uomo resta detenuto nel carcere di Ivrea.
Il brutale delitto avvenne all'alba del 23 gennaio scorso, nei pressi della Chiesa di S. Rocco, in pieno centro di Barge, ma l'arma (una chiave inglese) non venne mai trovata. Parte civile, con l'avv. Francesco Bosco, il marito e le nipoti della vittima, da tutti conosciuta come "Anita".
Nella foto di Tevino, inquirenti sulla scena del crimine.