Continua il carteggio tra i sindaci "no casello" e il Ministero delle infrastrutture che, proprio ieri, ha risposto all'ultima missiva inviata dai primi cittadini della zona sud di Torino. Un documento in cui si precisa che l'eventuale slittamento dei tempi di individuazione del nuovo concessionario della rete autostradale, oltre a ritardare ulteriormente l'eliminazione della barriera di Beinasco, produrrà effetti di cui il Ministero delle infrastrutture non intende farsi carico. Tra questi, «il protrarsi dell'indebito arricchimento degli attuali concessionari derivante dall'incasso dei maggiori pedaggi rispetto a quelli spettanti in base alla normativa vigente»: queste le parole di Antonio Parente, direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, scritte nero su bianco in una lettera arrivata ieri ai sindaci della zona a sud di Torino che da tempo combattono per dire "no" alla barriera di Beinasco. Una missiva che nei toni ha "sorpreso" i primi cittadini. E che, di fatto, dichiara che l'euro e 70 cent che si paga ad Ativa al casello della Torino-Pinerolo non sarebbe dovuto. Tra gli effetti di un prolungarsi dei tempi di affidamento della concessione, ci sarebbe anche il ritardo dell'avvio degli interventi di messa in sicurezza delle tratte autostradali e «danni per l'erario derivanti dal mancato introito del corrispettivo di concessione previsto nel bando di gara».
30/11/2019 - 12:17