Si è concluso da poco il partecipatissimo - e a tratti teso - incontro in Sala consiliare a Frossasco, organizzato dal sindaco Federico Comba in merito all'incendio che ormai da più di una settimana sta interessando il cumulo di rifiuti legnosi accatastato nel cortile dello stabilimento Kastamonu (ex Annovati). Moltissime le persone - tante sono rimaste fuori dalla Sala consiliare - che hanno voluto ascoltare le dichiarazioni del sindaco e dei referenti di Arpa Piemonte, Vigili del Fuoco e Asl To3.
Ha esordito, con un primo lungo intervento, il sindaco, che ha sintetizzato tutte le tappe di monitoraggio della messa sicurezza del sito, comprese le ordinanze emesse affinché venissero smaltiti i rifiuti che secondo il CER, il Catalogo europeo dei Rifiuti, vanno "trattati" prima di essere inviati alle centrali a biomasse. «La mia Amministrazione si è insediata nel 2014 e quel cumulo era già lì - ha voluto sottolineare Federico Comba -. Questa è un'emergenza, ma non ci siamo nascosti. Abbiamo pubblicato 19 comunicati, sono stato personalmente nelle case delle famiglie evacuate, sono stato ogni giorni sul posto. Ci sto mettendola la faccia e tutta la mia professionalità. Abbiamo organizzato questo incontro perché abbiamo percepito il bisogno della popolazione di avere un confrionto diretto». E di confronto diretto si è trattato, soprattutto quando il dibattito si è concentrato su che cosa sta bruciando nel cortile dello stabilimento ex Annovati. «Vi sembra respirabile l'aria al Bivio?», hanno urlato diversi cittadini dal pubblico, nonostante le rassicurazioni provenienti da Arpa e Vigili del Fuoco. Una residente in prima linea da tempo nella battaglia per l'ambiente ha detto senza mezzi termini: «Non vogliamo essere rassicurati, vogliamo la verità».
L'Ispettore dei Vigili del Fuoco Michelangelo Garetto, coordinatore delle operazioni di spegnimento dell'incendio, che da domenica è sul posto, ha spiegato come lunedì scorso sia stata presa la decisione di intervenire attraverso «lo smassamento del cumulo, anche grazie a escavatori messi a disposizione da privati, bagnandolo in vari punti e parallelamente controllando le strutture adiacenti. 18, 20 persone al giorno lavorano allo spegnimento sul posto. Lunedì al mattino tireremo le somme. L'obiettivo è giungere allo spegnimento completo entro mercoledì. Nei giorni successivi presidieremo comunque l'area un paio di volte al giorno». E ha ripetuto più volte: «Il cumulo è per la maggior parte composto di legno».
L'Ing. Marco Lorenzoni di Arpa Piemonte ha sottolineato che «da tempo l'Arpa si dedica a questa vicenda», ha ribadito che tutti i dati finora rilevati rientrano nella norma. Qualcuno dal pubblico ha chiesto quando arriveranno i risultati di analisi più approfondite, soprattutto sulle ceneri. Anche il dottor Nicola Suma, direttore del Dipartimento di Igiene e Sanità pubblica dell'Asl To3, si è messo a disposizione per rispondere alle domande.
L'esasperazione dei cittadini è palpabile, nelle frasi urlate e nei volti preoccupati. «Non bisognava arrivare a questo punto!». «Costituiamoci tutti parte civile». «A casa mia nevicava cenere».
Anche il sindaco di Pinerolo Luca Salvai ha voluto sottolineare con Federico Comba l'importanza di rispettare la competenza delle persone intervenute («Ci stanno dicendo che la situazione è sotto controllo, bisogna avere fiducia») e ha proposto l'attivazione di un tavolo di lavoro intercomunale affinché si possa fare rete di fronte a simili emergenze.
Su L'eco del Chisone in edicola mercoledì 10 aprile, il resoconto dettagliato dell'incontro.