Gli impianti sciistici di Crissolo sono fermi fino a nuovo ordine. Con una decisione storica, ieri sera il Consiglio comunale di Crissolo ha revocato la convenzione che affidava alla Sipre Sas, per 25 anni, le gestione degli impianti di risalita. Il provvedimento è stato preso perché la società, proprietaria delle due sciovie, non ha mai conciliato il pagamento dovuto al Comune per lo sfruttamento dei terreni, sui quali grava l’“uso civico”.
Decisione presa all’unanimità da maggioranza e minoranza, assente solo Elisa Tarasco, moglie del legale rappresentante della società, Gabriele Genre.
Come effetto immediato, la seggiovia questo fine settimana resterà ferma, ma la stagione sciistica è comunque conclusa. «Ci estromettono dopo 40 anni di lavoro - ha commentato Genre in mattinata -. Siamo di pessimo umore, questo clima non ci spinge di certo a tenere gli impianti aperti. Abbiamo fatto di tutto per portare a Crissolo un contributo regionale da 880mila euro, e questo è il ringraziamento». Sul futuro della stazione, Genre non fa previsioni: «Non sappiamo esattamente cosa succederà, ma da parte nostra ci tuteleremo in ogni maniera possibile».
Il sindaco, Fabrizio Re, non ha ancora commentato l’accaduto. La seduta di ieri sera ha inoltre affrontato la questione “usi civici”. Il Consiglio ha approvato il reintegro dei terreni comunali sui quali sono costruite le due sciovie di proprietà della Sipre. «Tornano al Comune - ha spiegato ieri sera Raffaele Volante, l’avvocato dell’Amministrazione - che da adesso potrà disporre dei terreni e dei suoi manufatti».