«Sì, è da due giorni che stiamo vivendo una situazione pesante, effetto del picco influenzale a cui ci stiamo avvicinando». Il dottor Gian Alfonso Cibinel, direttore della Medicina e Chirurgia d'urgenza dell'ospedale Agnelli di PInerolo, di fatto conferma la situazione allucinante in cui versano alcuni assistiti, peraltro molto anziani, al Pronto Soccorso dell'Ospedale. Il problema, è ssempre lo stesso: mancano posti letto.
Evidentemente, quel Piano per il sovraffollamento pubblicizzato dall'ASL TO 3 un paio di mesi fa, con cui l'Azienda sanitaria annunciava di aver previsto tutte le azioni necessarie per far fronte al prevedibile flusso extra di pazienti, non sta funzionando. «L'Azienda sta attuando il Piano, ma non è sempre tutto immediato, la situazione è diventata più difficile solo da ieri, mi hanno assicurato che tra breve dovremmo poter dare una risposta dignitosa a tutti i pazienti». Tra le azioni per dare "ossigeno" al Pronto Soccorso, spiega il dottor Cibinel, «c'è la revisione dei percorsi e dei flussi chirurgici», cioè trasformare interventi in ricovero breve in day surgery, per i quali non è previsto occupazione di posti letto; e dimissioni anche dall'Area medica. Il picco di accessi è determinato soprattutto da insufficienza respiratoria in pazienti anziani e molto anziani. Far passare loro una notte in barella è una condizione che non crediamo accettabile.
Invece, non più di mezz'ora fa abbiamo raccolto lo strazio di una parente, testimone diretta dei gravissimi fatti, che riportiamo: «Una situazione pazzesca, allucinante: sono qui, nel corridoio del Pronto soccorso dell'Ospedale Agnelli di Pinerolo, da ieri alle 18,30 e ancora non è stata trovato uno spazio per un ricovero dignitoso. Non dico una stanza in reparto, ma almeno un letto che non sia in un luogo di passaggio». La denuncia è fortissima e ci arriva in questi minuti da una signora, chiamiamola Paola, che ieri sera ha dovuto accompagnare l'anziana mamma in Ospedale. «Mia madre ha 98 e le è stata diagnosticata la polmonite: da ieri siamo nel corridoio del Pronto soccorso, con la gente che va e che viene. Io ho passato la notte qui in piedi vicino alla barella». E la donna non è l'unica in questa condizione: «Ce n'è un'altra di 91 anni con una grave infezione da decubito e febbre alta, e almeno un'altra ancora, anche lei molto anziana e anche lei con la polmonite». Tutte nel corridoio, con qualche parente al fianco. «È Incredibile», rimarca Paola. «Eppure nell'ex Cottolengo ci sono tanti locali vuoti: è mai possibile che non si riesca a riorganizzare gli spazi? Il personale non ne può nulla, purtroppo anche loro devono subire una situazione insostenibile».