Alla manifestazione organizzata per sabato 19 gennaio a Torino in sostegno dei cinque sorvegliati speciali per aver militato in Siria contro l'Isis accanto alle Ypg, hanno annunciato l'adesione anche alcune organizzazioni pinerolesi: Alp Cub, Prc, Arci e Rosso Pinerolese. Tra i cinque raggiunti dalla notifica del provvedimento restrittivo, c'è anche Jacobo Bindi, 32 anni, originario di Rivalta, di cui abbiamo parlato più volte su "L'Eco del Chisone".
Ha raccontato la sua esperienza di sostegno (non armato) alle forze Ygp nella città di Afrin anche in una intervista su L'EM di novembre 2018 (che intitolammo "La rivoluzione negli occhi", lo riproponiamo nel documento correlato sotto questo articolo).
IL PROVVEDIMENTO
Per lui e altri quattro attivisti la Procura della Repubblica di Torino ha chiesto due anni di divieto di dimora e obbligo di domicilio altrove, revoca di patenti e passaporti, proibizione di partecipazione a riunioni e assemblee. L'udienza per il procedimento preventivo è fissata per il 23 gennaio davanti al giudice del Tribunale di sorveglianza. La richiesta della Pm Pedrotta conseguente alle indagini della Digos che in una nota ha riferito di ritenere «necessario impedire che gli interessati, essendosi arruolati in una organizzazione paramilitare, possano utilizzare le loro conoscenze in materia di armi e di strategie militari per indottrinare altri militanti e commettere delitti».
LA MANIFESTAZIONE
Gli organizzatori della manifestazione replicano: «La procura vuole espellere dalla città e privare delle libertà cinque italiani che hanno combattuto assieme ai Curdi contro l'Isis in Siria. Contrapponiamoci a questa assurdità! Scendiammo in piazza per il Rojava minacciato dalla Turchia di Erdogan». La manifestazione prenderà il via da Piazza Carlo Felice alle ore 14 di sabato 19 gennaio. Le milizie della Ygp (Unità di protezione popolare) e la Ypg (Unità di protezione delle donne) hanno frenato l'ondata terroristica dell'Isis in Siria insieme alla variegata e indivaga compagine alleata (Usa e Russia). Accanto a loro si sono schierati i Foreign Fighter, combattenti arrivati dall'estero per sostenere la rivoluzione siriana.