Lupo: il presidente della Cia Barbero risponde alla consigliera metropolitana Azzarà

20/11/2018 - 09:39

Il presidente della Cia - Agricoltori italiani di Torino, risponde con una lettera al direttore alle dichiarazioni sulla presenza del lupo nelle montegne torinesi rilasciate dalla consigliera delegata alla Tutela della fauna e della flora della Città Metropolitana di Torino, Barbara Azzarà, e pubblicate nei giorni scorsi su questo sito (vedi news correlata sotto la lettera, che riportiamo qui di seguito).

 

«Caro direttore, mi domando se chi fa queste affermazioni abbia mai parlato con un pastore delle nostre valli. Vorrei che andasse a dirglielo a lui che “la presenza di un predatore al vertice della catena alimentare è un elemento di equilibrio, che giova alla salute ambientale del territorio” e sentire cosa questi gli possa rispondere.

Evidentemente, la consigliera non ama frequentare i pascoli e forse preferisce sentire raccontare la favola del lupo nei salotti metropolitani, altrimenti non avrebbe difficoltà a riscontrare come la presenza del predatore nel nostro territorio sia diventata un problema enorme per la zootecnia montana. La nostra Organizzazione lo ha ampiamente dimostrato con dati e testimonianze sul campo, nel convegno della primavera scorsa a Fenestrelle. Le Province autonome di Trento e Bolzano, come le Regioni Veneto, Valle d’Aosta e Toscana stanno tutte assumendo iniziative che vanno verso il contenimento del lupo. Questo non significa approvare le recenti e raccapriccianti uccisioni dei lupi nel Torinese, ma che senza dubbio la situazione è grave e va affrontata con risoluzione.

La nostra Organizzazione è stata la prima a invocare la riapertura del dibattito sul Piano lupo in Parlamento. Non siamo per lo sterminio del lupo, che va protetto quando rischia di estinguersi, ma contenuto quando diventa padrone del territorio, mettendo a rischio il proseguimento dell’attività dei pastori.

In Piemonte, dove la Regione fino ad ora è rimasta a guardare, ci mancava chi, alla Città Metropolitana, si mettesse addirittura ad inneggiare al lupo.

Francamente, ci sembra troppo!»

 

 

(Nella foto di Carlo Frapporti-Archivio Servizio Foreste e fauna PAT, un esemplare di lupo in condizioni controllate)