Omicidio volontario e soppressione di cadavere in concorso: con queste accuse sono stati fermati questa mattina dai Carabinieri del Comando provinciale e della Stazione di Alpignano, i tre presunti responsabili della morte di Marina Patriti, 44enne residente a Bruino in Via Sangano 50. Questi i nomi: Maria Teresa Crivellari, Operatrice socio-sanitaria residente ad Alpignano ma di fatto domiciliata a Sant'Ambrogio, e i suoi due complici: Calogero Pasqualino, classe '83, residente in Via Pianezza 71 ad Alpignano, e Andrea Chiappetta, 37anni, residente nelle case popolari della stessa via (al civico 58).
Su di loro, per ora, solo indizi, seppur pesantissimi, perchè il corpo della donna non è stato mai ritrovato. Indizi tanto gravi da indurre il gip di Pinerolo Marco Battiglia a dare l'ok alle misure di custodia cautelare, chieste dal Procuratore Amato e dalla pm Chiara Maina, ed eseguite dai Carabineri questa mattina intorno alle 7,30 (la Crivellari, un paio d'ore più tardi, in quanto impegnata come badante nel turno di notte di una casa di riposo).
Marina Patriti era scomparsa giovedì 18 febbraio, dopo aver portato a scuola la figlia più piccola, Elisa, di appena 5 anni. Aveva fatto la spesa al Carrefour, e poi era scomparsa nel nulla. La sua auto (una Renault Scenic verde) era stata ritrovata dal marito la sera stessa, nei pressi del campo sportivo di Villarbasse. Subito dopo, l'uomo, Giacomo Bellorio, aveva sporto denuncia ai Carabinieri di Piossasco.
L'ultimo sms, partito dal cellulare della donna scomparsa ed indirizzato al marito, risale alle 12,43, e diceva: «Vai a prendere il bambino, che io me ne sono andata». Un messaggio incongruente, perchè il "bimbo" in realtà è una femmina. Quello stesso sms aveva agganciato una cella di Alpignano: un particolare che aveva spinto gli inquirenti (l'indagine è condotta al procuratore di Pinerolo Giuseppe Amato e dalla sostituta Chiara Maina) ad approfondire le indagini sulla Crivellari, ex amante di Bellorio. Dunque, la scomparsa di Marina avrebbe un movente "passionale", legato alla gelosia dell'ex amante nei confronti della moglie, cui aveva inviato (come conferma la figlia 23enne, Tatiana) più d'un messaggio minaccioso.
Gli interrogatori di garanzia davanti al gip Battiglia sono previsti tra domenica mattina e lunedì pomeriggio. In quell'occasione i tre potranno spiegare la loro posizione e anche chiarire quel che i tabulati telefonici sembrano far emergere con chiarezza: i movimenti di tutti e tre gli indagati sono compatibili , come luoghi e tempi, con l'intero svolgimento della vicenda. Tanto che gli inquirenti ritengono che Marina Patriti sia stata seguita fin dal momento in cui ha lasciato la propria abitazione di Bruino, intorno alle 8 del 18 febbraio. Alle 12,43 di quel tragico giovedì, la storia avrebbe ormai raggiunto il suo epilogo.
La Crivellari risulta difesa dal torinese Giampaolo Mussano. Il padre di Marina, unico tra i famigliari, si è rivolto nei giorni scorsi all'avv. Diogene Franzoso di Bruino.
06/11/2010 - 06:30