Piano Banda Ultra Larga, alcuni Comuni della Val Chisone tra i primi in cantiere

25/09/2018 - 11:33

Secondo l'elenco diffuso da Uncem, dei mille Comuni italiani nei quali Open Fiber realizzerà (o ha già realizzato) la rete della banda ultralarga, i cantieri della Bul sono stati aperti o verranno avviati entro il 31 dicembre 2018 in 68 Comuni piemontesi e tra questi, alcuni delle Valli Chisone, Germanasca e Alta Valle Susa: Perosa Argentina, Perrero, Sestriere, Cesana Torinese e Oulx.

 

«Questo documento è stato condiviso con le Regioni e Uncem continuerà un attento monitoraggio rispetto all'attuazione dell'ambizioso piano di investimenti che Infratel ha programmato per portare in tutta l'Italia oltre 3,5 miliardi di euro di spesa in infrastrutture», commenta il presidente nazionale Uncem Marco Bussone.

 

«Siamo convinti da sempre della necessità degli investimenti - precisa Bussone, Presidente - Ci crediamo moltissimo, per superare il digital divide e per dare una buona connessione a oltre 7.000 Comuni italiani che oggi rischiano di rimanere indietro nelle politiche di sviluppo. Abbiamo chiesto a Open Fiber di fare in fretta e abbiamo chiesto ai Comuni e alle Città Metropolitana di autorizzare in tempi rapidissimi gli interventi. Si deve scavare e si deve cablare, fino a casa, in tempi rapidi. Poi gli operatori devono attivare la rete, vendere i pacchetti e stimolare il mercato. Lo Stato ci auguriamo istituisca appositi voucher».

 

Di certo, le comunità vogliono risposte efficaci in tempi chiari, mentre Open Fiber ha già accumulato i primi ritardi, anche in parte a causa dei tempi impiegati da una parte degli enti locali per concedere le autorizzazioni. Da due anni Uncem si impegna a informare sindaci, amministratori, associazioni, cittadini rispetto al Piano Bul e all'Agenda digitale e anche oggi cerca di tenere alta l'attenzione sul progetto. «All'infrastruttura - prosegue Bussone - dovranno seguire nuovi servizi per cittadini, imprese, pubblica amministrazione. La nuova rete ci porta nel futuro. Dobbiamo fare in fretta e bene. Entro il 2020, l'UE ci impone determinati standard di velocità e capillarità della rete. Non fermiamo il processo, acceleriamolo dunque, diamo insieme, con Infratel, Mise, Open Fiber e Uncem serie e concrete risposte a comunità ed Enti locali».