Assolto per non aver commesso il fatto: si è concluso poco fa in Corte d'Assise, dopo poco più di tre ore di Camera di Consiglio, il processo a carico di Manuel Morisciano, il giovane giavenese accusato dell'omicidio premeditato del biker Alessando Gino, colpito da un proiettile il 12 gennaio dello scorso anno sul piazzale dell'Hotel Aquila e morto una settimana più tardi. Quanto al ferimento di un secondo motociclista, Pierluigi Ozzello, la corte (presidente la giudice Alessanda Salvadori) ha derubricato l'imputazione iniziale di tentato omicidio in lesioni colpose, condannandolo a un anno e 5 mesi (esattamente quanto il giovane ha già scontato alle Vallette) più risarcimento danni per complessivi 85mila euro. Un verdetto che in pochi avrebbero osato sperare, nonostante l'impegno massimo dei difensori Zancan e Cianci, che ha completamente ribaltato le conclusioni cui la Procura era giunta e che venerdì scorso avevano portato il pm Smeriglio a chiedere ben 24 anni di carcere. Motivazioni tra 90 giorni. Zancan: «Una sentenza giusta, tardivo riconoscimento dell'estraneità totale di Manuel Morisciano rispetto alla morte del povero Alessandro Gino». Cianci: «La Corte d'Assise, all'esito di un'istruttoria dibattimentale accuratissima, ha accolto in pieno la nostra linea difensiva. La sentenza di assoluzione con formula piena rispetto al più grave reato di omicidio, soddisfa le esigenze di giustizia». Il 22enne, attualmente ai domiciliari nella sua casa di Giaveno, torna così a tutti gli effetti in libertà. La Corte gli ha pure concesso il beneficio della non menzione nel certificato del casellario giudiziale. Su L'Eco del Chisone in edicola domani, ampio approfondimento.
10/07/2018 - 19:27