Visto il recente episodio di Foehn nel Pinerolese, proviamo a spiegare in modo breve, semplice ma il piu’ possibile esaustivo i processi fisici che stanno alla base di questo vento.
Quando una massa d’aria umida, ad una certa temperatura T1, incontra un ostacolo orografico (nel nostro caso le Alpi occidentali) viene forzata a salire verso l’alto, subendo un’espansione adiabatica secca, un processo termodinamico in cui la temperatura della massa d’aria perde circa 1°C ogni 100 mt di dislivello.
Ma, raffreddandosi fino a portarsi ad una temperatura T2, la massa d’aria umida raggiunge la saturazione (umidità relativa = 100%) e il vapor d’acqua contenuto inizia a condensare. Da questa quota in poi, la massa d’aria continua a salire, facendo nascere nel frattempo nubi e conseguenti precipitazioni, attraverso un’espansione adiabatica satura, processo in cui la temperatura diminuisce di 0,5/0,6°C ogni 100 mt; ciò fino a quando non raggiunge la sommità della catena montuosa raggiungendo una temperatura minima T3.
Questa prima parte del processo è chiamata “effetto Stau (sbarramento)” ed è tipico della zone poste sopravento alle catene montuose rispetto alla direzione delle correnti (nel nostro caso essa è da W-NW, per cui le zone sopravento sono quelle francesi).
Quando la massa d’aria si porta sul versante opposto (le nostre zone), supposto che sul versante francese tutta l’acqua contenuta nella massa d’aria si sia rovesciata al suolo tramite le precipitazioni, seguirà una compressione adiabatica secca, in cui la temperatura aumenta di 1°C ogni 100 mt, per tutto il tragitto di discesa verso le valli e le pianure adiacenti.
Pertanto, al termine della discesa, l’aria si porterà ad una temperatura finale T4, di diversi gradi (fino a 10-15°C) maggiore rispetto a quella che aveva prima di incontrare la catena montuosa.
Il fenomeno di discesa della massa d’aria è proprio il Foehn, ed avviene sempre nel lato sottovento alla catena montuosa. Caratteristico del fenomeno è anche la differenza di pressione, che risulta essere più alta nel punto sopravento e più bassa in quello sottovento; essa è la responsabile delle violenti raffiche che si presentano nelle nostre zone, tanto maggiori ed estese quanto il gradiente barico è elevato. Il clima nelle zone sottovento risulta ben soleggiato, mite e con umidità su valori molto bassi.
Proviamo a fare 2 conti approsimativi, ipotizzando un classico evento di foehn…
Arriva un fronte freddo da NW, aria fredda inizia ad accumularsi sul versante francese e si formano le prime nubi e precipitazioni per effetto stau.
Ipotizzando come punto di partenza la città di Lione (circa 200 mt di quota), come punto di arrivo Pinerolo (circa 300 metri) e che la quota in cui inizia la condensazione sia pari a 1000 metri:
_ a Lione la temperatura registrata risulta pari a 10°C;
_ risalendo le valli francesi, l’aria si raffredda, perdendo 1°C ogni 100 metri, fino alla quota di 1000 metri, quando l’umidità relativa raggiunge il 100%. Quindi la temperatura a quella quota sarà pari a 10 – 1 x (10-2) = 2°C;
_ dai 1500 metri fino alla sommità delle valli (ipotizziamo che sia a 3000 metri di quota) l’aria si raffredda con un rateo pari a 0,6°C ogni 100 metri, per cui, una volta raggiunta la sommità, la temperatura raggiungerà un valore pari a 2 – 0,6 x (30-10) = -10°C;
_ dalla sommità delle valli francesi fino a Pinerolo, l’aria si riscalderà con un rateo di 1°C ogni 100 metri, per cui, nel momento in cui il foehn irrompe sulla zona la temperatura a Pinerolo risulterà pari a -10 + 1 x (30-3) = 17°C.
Articolo a cura di Meteo Pinerolo