Le scale che diventano una rampa verso l’accensione del braciere e un inno a “Costruire un mondo nuovo, accessibile a tutti”, così si aprono le Paralimpiadi di Rio. Travolgente, entusiasmante e a tratti commovente, si sprecano gli aggettivi per descrivere la cerimonia di apertura. Farlo è davvero difficile.
Il tutto dentro il contesto del Maracana, un luogo che sa di leggenda e già solo per questo porta con sé una gran carica emotiva. Molti i momenti memorabili della serata e più volte viene ribadita l’esortazione a “non mollare” rivolta al popolo brasiliano. Parole che hanno un eco profondo se si pensa a quanto si può trovare al di fuori dello stadio.
Bastano infatti poche ore in giro per la città per assistere alle tantissime contraddizioni, in una sola strada si passa dai palazzi alti e moderni alla povertà assoluta con case diroccate che vanno a creare enormi favelas arrampicate sulle ripide colline. Dall’alto poi, dai celebri luoghi come il Corcovado o il Pan di zucchero, si resta ancora più disorientati di fronte sia all’immensitá della città sia al contrasto nel panorama.
Rio sicuramente ti avvolge e ti scalda con le sue musiche e i suoi toni accesi, ma ti coglie anche impreparato quando si percorrono vie nelle quali la “tregua Olimpica” non arriva.