È durata un paio d'ore la seconda udienza del processo che dovrà far luce sulla tragica morte di Michele Capitani. Il pensionato 61enne precipitò nel vano montacarichi del Teatro Sociale il 26 gennaio 2011, mentre era impegnato negli allestimenti della sala che avrebbe ospitato la festa per la tappa del Tour de France. Purtroppo, morì la sera stessa all'Ospedale Civile. Questa mattina, davanti al giudice Rossella La Gatta del Tribunale di Torino, sono comparsi altri tre testi chiamati dal pm Ciro Santoriello. Tra questi, un manutentore e l'ingegnere incaricato dei periodici controlli sull'impianto. In udienza è emerso che perfino il ministero è già stato informato sulle criticità legate al tipo di chiavi utilizzate in quel montacarichi. È pure stato ribadito che in quell'occasione l'impianto funzionava in modalità manuale, con la chiave inserita e girata: per questo il portellone d'accesso si aprì anche se il montacarichi non era al piano. Aspetti che il processo dovrà chiarire.
Gli imputati sono tre (nessuno presente in aula), accusati di cooperazione in omicidio colposo aggravato: il dirigente del Settore lavori pubblici del Comune, ing. Antonio Morrone (difeso dall'avv. Renzo Cocchi), Giuseppe Soldano, presidente dell'Artistica Music&Show di Bra (avv. Antonio Rostagno), la cooperativa che ha l'appalto comunale per la gestione di tutti gli allestimenti del teatro e Valter Rizzo, tecnico del suono dipendente della cooperativa, assistito dall'avv. Adriano Zoppolato. Il processo continua il 18 novembre, ore 9 aula 44, per altri testi del pm. Nella foto di Costantino, gli inquirenti nell''immadiatezza del fatto.