Formalmente è un invito, ma di fatto è un monito alle due correnti in lite. Devono: “astenersi dall’utilizzo del simbolo del Partito democratico”. La decisione della commissione regionale dei garanti è arrivata ieri pomeriggio e complica ancora di più la situazione. La risposta al ricorso di Angelino Riggio, vincitore delle Primarie del 16 febbraio, è sottile, ma decisa. Né lui, né il segretario del Pd locale Salvatore Buglio – sulla carta dimissionario – possono usare il simbolo. La decisione spetta “alle strutture di Partito regionale e provinciale”, che, però, sono vincolate al rispetto dello Statuto e del codice etico. Detto altrimenti: o si rispettano le Primarie come prevede lo Statuto, o il simbolo del Pd non sarà concesso a nessuno alle prossime Comunali.
«Decideremo con il Regionale» prende tempo il segretario provinciale Fabrizio Morri. Nulla esclude una sua presa di posizione contro il documento dei garanti. Ma sicuramente questo gesto alzerebbe il livello dello scontro a meno di 15 giorni dal termine per depositare le liste e ad un mese e mezzo dalle elezioni, con il rischio di un risultato elettorale del Pd sotto le aspettative (nella foto la conferenza stampa indetta da Riggio per illustrare il documento dei garanti. Da sinistra l’assessore comunale alle Politiche giovanili Diego Sarno, Riggio e l’assessore comunale al Bilancio Claudio Benedetto).