Non sappiamo se il difensore ha convinto i giudici dell'innocenza di Daniele Ughetto Piampaschet. Quello di cui siamo certi è che ha instillato parecchi dubbi sulla bontà della tesi accusatoria, fino ad ora apparsa granitica. Questa mattina davanti ai giudici della prima sezione della Corte d'Assise di Torino (presidente Pietro Capello, a latere Giampaolo Peyron), l'avv. Stefano Tizzani ha messo allo scoperto tutte le sue carte a favore di Piampaschet, classe '78, residente a Giaveno, scrittore per passione, detenuto alle Vallette dallo scorso anno per la morte di una giovane prostituta nigeriana, Anthonia Egbuna: accoltellata e rinvenuta cadavere nel Po.
Lui è l'unico imputato per quel brutale omicidio e per lui il pm Vito Destito martedì scorso ha chiesto l'ergastolo. Senza attenuanti. Tizzani questa mattina ha replicato con un'arringa durata 4 ore. Pacata e puntuale, in cui ha ricostruito i tratti salienti di quella tristissima storia. Ha parlato di Daniele Ughetto, uomo mite e "malato" d'Africa: uno ben lontano dallo stereotipo del cliente delle prostitute. Certo, per le giovani nigeriane aveva un debole. Ma più per interesse "antropologico" che per ragioni meramente sessuali. Uno che a loro portava biscotti e coperte. Che le accoglieva in casa, con la benevolenza mai venuta meno dei genitori. Tizzani ha messo a fuoco e cercato di smontare (in maniera a nostro avviso decisamente convincente, ma vedremo cosa dirà il Tribunale) i tre pilastri su cui si fonda l'impianto accusatorio: le macchie di sangue nell'auto su cui Anthonia sarebbe stata uccisa, le telefonate e i racconti ("La rosa e il leone" e "il bracciale di corallo") che hanno condotto gli inquirenti a focalizzare le indagini su di lui e a chiederne la condanna (pesantissima) come unico responsabile di quel terribile delitto. Ma l'argomento fondamentale della difesa è arrivato quasi alla fine dell'arringa: Daniele non avrebbe neppure avuto il tempo di uccidere Anthonia perché i tabulati telefonici hanno evidenziato che nella giornata del 28 novembre 2011 (questa la data presunta della morte della giovane) non c'è un solo momento in cui i cellulari dei due possano dirsi con certezza nello stesso punto. Tizzani ha portato minuti e percorsi, per concludere: Piampaschet è innocente. Per questo ne ha chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto. Prossima udienza, per le repliche del pm, mercoledì 9 aprile. Sul numero in edicola mercoledì 26 marzo, ampio servizio.