I Romani primitivi erano frugalissimi, ma i loro discendenti, soprattutto nell'età imperiale, avevano per la buona tavola un amore che non risparmiava cure e non badava a spese. Erano allevati razionalmente pesci, selvaggina, uccelli e, oltre al pollame, si ingrassavano lepri, i ghiri, persino le ostriche.
Quando la produzione indigena non era sufficiente, provvedeva il commercio; da tutte le parti del mondo conosciuto venivano a Roma vini prelibati e leccornie. Cuochi comprati a carissimo prezzo profondevano tutti i ritrovati della loro arte, usavano ingredienti di gran costo per manipolare manicaretti complicatissimi. Non esistevano né liquori, né caffè, né the; unica bevanda esilarante era il vino. L'uso del pane sembra fosse divenuto generale solo al principio del II secolo a.C.
Allievi classe 2ªB, Istituto alberghiero "Paire" Barge
27/02/2014 - 13:51