“Siamo soddisfatti per l’esito del processo che condanna i colpevoli dell’interramento illecito di rifiuti - scrive Legambiente Piemonte-Valle d'Aosta in un comunicato stampa diramato ieri, lunedì 28 gennaio -. Questa vicenda non fa altro che confermare le preoccupazioni che Legambiente ogni anno attraverso il rapporto Ecomafia denuncia relativamente ai reati ambientali nella nostra regione. Soltanto in Piemonte nel 2012 sono state accertate 213 infrazioni, 342 persone denunciate, 3 arresti e 52 sequestri -dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Alla luce del dispositivo che assolve non con formula piena ma dubitativa gli imputati dal reato di avvelenamento della falda e in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, rimaniamo preoccupati per i valori emersi nel corso del processo relativi alla presenza di sostanze inquinanti (metalli pesanti) all'interno delle falde acquifere e alle possibili ripercussioni sulla salute dei cittadini. Inoltre auspichiamo e ci impegneremo affinché al più presto si avviino e arrivino a conclusione le bonifiche di tutti i terreni inquinati”. A Legambiente, assistita nel processo dall’avv. Annalisa Baratto, e costituitasi insieme al Comune di Barge parte civile, viene riconosciuta la somma di 60.000 euro, che si vanno a sommare ai 75.000 euro già riconosciuti nel precedente processo (e mai corrisposti), per il “danno morale derivante dalla lesione del diritto della personalità dell'associazione al perseguimento del proprio scopo sociale di salvaguardia dell'ambiente”.
29/01/2014 - 11:32