"L'ANM di Pinerolo ritiene del tutto irricevibile - e contraria alla legge-delega e alla costituziione - l'ipotesi (ventilata oggi nell'incontro fra commissioni giustizia e ministro) di trasformare il Tribunale di Pinerolo in sezione distaccata del Tribunale di Torino".
Comincia così il comunicato stampa a firma del giudice Alberto Giannone, presidente dell'Associazione magistrati di Pinerolo. "Ciò comporterebbe il mantenimento di competenze estremamente limitate - civile monocratico, dibattimento penale monocratico, giudice tutelare, esecuzioni mobiliari - con trasferimento di tutte le altre (Procura della Repubblica, gip/gup, collegio penale e civile, famiglia, lavoro, fallimenti, esecuzioni immobiliari) alla sede centrale del Tribunale di Torino: con gravissimi disagi per i cittadini.
Rimarrebbero 2-3-4 giudici e non vi sarebbe alcun risparmio di spesa, tenuto conto che la struttura rimarrebbe funzionante. La proposta appare in controtendenza con la scelta generalizzata di abolizione di tutte le altre sezioni distaccate (che effettivamente sono gli uffici che hanno avuto da sempre il peggior funzionamento). Ma soprattutto, rimane una palese violazione della legge delega: il Tribunale di Pinerolo deve rimanere perché - come è stato indicato come criterio prioritario nella legge-delega - deve essere decongestionato in maniera rilevante il carico del megaTribunale di Torino, il cui numero di magistrati è già stato invece aumentato. Vi sono addirittura le condizioni di edilizia per aumentare le competenze del Tribunale di Pinerolo e non per drastricamente ridurle. I magistrati continuano pertanto a confidare nella rapida emanazione di un decreto correttivo con ripristino (e auspicabilemnte ampliamento) degli uffici giudiziari di Pinerolo illegittimamente soppressi".