La proclamazione di uno sciopero immediato non si vedeva da diversi anni nello stabilimento ex Skf di Villar Perosa. È accaduto ieri sera quando la maggior parte dei lavoratori delle fucine ha deciso di incrociare le braccia di fronte al nuovo annuncio di applicazione del ciclo continuo - 21 turni settimanali, compresi quindi i sabati e le domeniche- a partire da lunedì 3 giugno.
«Hanno trovato il verbale in bacheca - racconta l'Rsu Fabio Salvai dell'Alp - e hanno deciso di bloccare tutto. Così siamo andati su di corsa per dare loro una tutela sindacale e abbiamo proclamato lo sciopero. Hanno aderito 10-11 lavoratori. Tre o quattro sono rimasti in reparto». Oggi, per dare seguito all'iniziativa, tutte le sigle sindacali in modo unitario hanno indetto un'ora di uscita anticipata per ogni turno. Stasera dalle 21,10 alle 22,10 saranno all'uscita della fabbrica per incontrare i lavoratori tra la fine del secondo turno e l'ingresso del turno di notte.
Domani pomeriggio è previsto invece un incontro in Unione industriale per discutere la questione con l'azienda, che giustifica la decisione ribadendo gravi ritardi nelle consegne dei pezzi ai clienti. «Noi vediamo piazzali pieni di pezzi non spediti o non passati alle lavorazioni successive - prosegue Salvai - e i numeri forniti dall'azienda nei giorni scorsi sembravano dare segnali positivi. Poi ancora una volta dalla sera alla mattina è cambiato tutto: l'altro ieri ci hanno convocati per comunicarci l'intenzione di tornare ai 21 turni». Infine, l'avviso in bacheca che ha scatenato la reazione dei lavoratori. La questione era già stata oggetto di agitazioni sindacali alla fine di aprile, concluse con il ritorno ai 18 turni e l'istituzione di un gettone aggiuntivo».