Sono state protocollate oggi le dimissioni dell'ex-vicesindaco Simone Boeris, agli arresti domiciliari per la vicenda di presunte tangenti al Palasport ed ora anche indagato (col sindaco Ajelli, il vice-sindaco Grometto, il capo dell'ufficio tecnico Vaschetto e i professionisti Bellini e Carantoni) per presunti abusi d'ufficio in relazione ad una concessione edilizia rilasciata, sostiene il pm La Rosa, in modo irregolare. «Dopo il sequestro della Variante di riordino al piano regolatore, ce lo aspettavamo, ma non ci preoccupa», replica il primo cittadino.
«È venuta meno la serenità necessaria a ricoprire l'incarico - scrive Boeris nella lettera con cui annuncia le dimissioni da consiliere - Intendo tutelare la mia posizione di estraneità ai fatti, libero da coinvolgimenti legati alla mia carica».
Ieri ha lasciato il Consiglio anche Claudio Camusso, già assessore al bilancio, ai "domiciliari" per la questione del Monumento dell'Angelo. In questo caso il pm Santoriello ipotizza il reato di turbativa d'asta. Nella lettera di dimissioni, Camusso (che ha scelto di non rispondere alle domande del giudice) si dice «certo di aver sempre operato nell'interesse del Comune».
Nonostante l'Amministrazione si stia sbriciolando sotto il peso delle inchieste, il primo cittadino non molla: «Non mi dimetto, almeno per ora. Senz'altro non finirò il mandato, ma prima deve esserci la conclusione delle indagini.Se ho sbagliato, me ne andrò. In ogni caso, resta da approvare il bilancio». Ajelli è provato, ma non si da per vinto: «Chi me lo fa fare di restare? Me lo chiedo anch'io. Dimostrazioni di solidarietà? Più di quanto non si pensi. Certo, non fa piacere ricevere missive minacciose come quella lasciata di recente sulla sua scrivania da uno sconosciuto. Sul foglio ora al vaglio degli inquirenti, un "bastardo vai via", con tanto di pistola disegnata.
Nel numero in edicola mercoledì prossimo, esclusiva intervista al sindaco Ajelli.