Merlo furioso: «A rischio la permanenza nel partito»

03/05/2013 - 15:02

Senza temere l'accusa di attaccare i dirigenti nazionali solo per non avere ottenuto la poltrona (promessa?), l'ex deputato Giorgio Merlo attacca a testa bassa i vertici del Pd, commentando in una nota le dimissioni del segretario Morgando. Questo il testo  integrale del comunicato: "Il duo Franceschini-Zanda, con l'avallo tacito del partito romano, hanno umiliato il Pd piemontese nella rappresentanza nel Governo Letta. Un fatto di inaudita' gravita' che non meriterebbe alcun commento. Inventandosi regole all'ultimo minuto - come l'incompatibilita' dei non parlamentari con ruoli di governo - poi puntualmente smentite per difendere gli amici di cordata o di filiera; non tenendo in nessun conto che il Piemonte aveva gia', di fatto, pagato la non presenza territoriale nella scelta dei Ministri; e, in ultimo, la sfrontatezza di non tenere in nessun conto che solo il Piemonte, tra tutte le regioni del Nord, non aveva perso la partita del Senato.
Di fronte a questi fatti, le dimissioni di Gianfranco Morgando da segretario regionale del Piemonte sono pienamente e radicalmente condivisibili. Di fronte alla cinica conduzione  nella composizione del Governo e ad una dirigenza di partito nazionale latitante e disinteressata - se non per tutelare cricche di potere e cordate personali e di piccolo cabotaggio - viene messa a rischio la stessa permanenza in un partito. E il silenzio tombale che arriva da Roma non e' che la conferma di questo malcostume e di questa progressiva degenerazione del Partito democratico".