«Vogliamo far sapere anche agli studenti pinerolesi perchè i nostri coetanei protestano in tutta Italia». Nelle grandi città della Penisola si susseguono le manifestazioni contro i tagli del Governo, alla scuola pubblica, alla sanità, alla Giustizia. Tanti tagli e nessuna speranza di crescita, soprattuto occupazionale. E i giovani, non ci stanno più. Perchè a loro è stato rubato il futuro e anche il presente. «La scuola non ha più soldi e il lavoro per noi non ci sarà». Sono quelli i temi caldi per cui gli allievi dell'Itis Porro da lunedì hanno preso la parola, scegliendo di occupare la loro scuola. Una protesta eclatante, ma non in polemica con la loro dirigenza o i loro insegnanti. «Manifestiamo per segnalare che la scuola italiana, non la nostra, e tutto il nostro Paese sono in una situazione insostenibile». «Parliamo pacificamente e ci vogliono mandare la Digos a manfganellarici!». Loro, i ragazzi e le ragazze di una scuola professionale come l'Itis (quelli che al 90 per cento dopo il diploma cercheranno un lavoro che non c'è), hanno scelto di fare da rompighiaccio, e come tutti i "primi" rischiano più degli altri. Oggi all'Itis si troveranno tutti i rappresentanti degli istituti scolastici di Pinerolo e alle 17 attenderanno l'arrivo dei Carabinieri che dovranno sgomberare l'edificio. Quanto alle uscite di sicurezza, mentre scriviamo sono già state liberate: "Abbiamo tolto le catene e pulito le aule", pronti a discutere in sicurezza e civiltà. (foto Costantino)
12/12/2012 - 13:36