La "banda dell'ariete" dietro le sbarre

12/10/2012 - 16:56

Circa cinquanta furti in trentatre Comuni del Cuneese e della Provincia di Torino. Dodici persone indagate di cui dieci già dietro le sbarre e due tuttora ricercate. Ha richiesto sei mesi di lavoro l'operazione dei Carabinieri del Reparto operativo di Cuneo che ha portato a sgominare la "Banda dell'Ariete", un gruppo criminale che rubava le auto e le usava per sfondare porte e saracinesche dei bar, per poi svuotarne i videopoker.

 

Al centro dell'inchiesta, una donna: Paola Ferri, 28 anni, moglie di Viktor Qetaj, 31 anni, residenti a Villafranca Piemonte, anche se abitavano a Carignano. Ora sono entrambi in carcere insieme agli altri otto presunti complici. L'indagine parte dalle frequentazioni della donna nell'ambiente della criminalità albanese tra Saluzzo e Savigliano. Ma subito si complica. I due coniugi, secondo i Carabinieri, fanno parte di un giro molto più ampio. Dopo il primo furto accertato (200 litri di gasolio da un escavatore a Genola) seguono altri "colpi" messi a segno ogni volta da squadre che si compongono in poche ore. Difficile metterne a fuoco tutti i componenti.

 

Anche gli obiettivi dei furti si differenziano: bar e videopoker restano privilegiati, ma a volte si tratta di altri esercizi pubblici o abitazioni. Tra le località colpite ci sono anche Bagnolo, Castagnole, Cavour, Envie, Moretta, Pagno, Saluzzo, Sanfront, Virle. In tutto sono 21 le auto rubate e usate per i furti. L'indagine dei Carabinieri, condotta d'intesa con la Procura di Mondovì, alla fine ha messo insieme indizi sufficienti a convincere il Gip presso il Tribunale di Mondovì: nei provvedimenti di custodia cautelare sono contestati circa trenta dei cinquanta episodi che comunque i Carabinieri ritengono di poter addebitare agli indagati.