Il business del sole
I Comuni sognano i parchi fotovoltaici per rimpinguare le loro magre casse e offrire servizi ai cittadini. Gli agricoltori si fanno attrarre dai contributi per l'installazione dei pannelli, ghiotti al punto da consigliare di abbandonare le colture tradizionali, per convertirle al "business del sole".
L'indagine di apertura de "L'Eco Mese" di giugno (così come alcune corrispondenze su questo numero de "L'Eco") è dedicata a questo fenomeno singolare, che si giova di un vuoto normativo che stenta ad essere colmato. Da un lato c'è la virtuosa esigenza di produrre energia con una fonte rinnovabile e pulita (e il sole lo è per eccellenza); dall'altro, però, c'è l'esigenza di tutelare il territorio dal punto di vista paesaggistico, e la necessità di salvaguardare i terreni più fertili dalla speculazione.
La tavola rotonda de "L'Eco Mese" - a giugno - è invece intitolata "Inchiodati dalla crisi": rappresentanti della politica, del lavoro, dell'industria e della cultura si confrontano su come reagire.
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Paola Molino