Gerbido: Inceneritore, via al cantiere

Respinto l'ultimo ricorso contro l'impianto del Gerbido
Pronto in tre anni, brucerà 421mila tonnellate di rifiuti«Il Consiglio di Stato ha respinto anche l’ultimo dei 13 ricorsi contro la realizzazione del termovalorizzatore al Gerbido»: sorride il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta nel commentare la notizia arrivata da Roma. Dopo tanta salita, strada in discesa per l’inceneritore che verrà costruito a 700 metri dalle case della frazione Fornaci di Beinasco. «Abbiamo dovuto fronteggiare ricorsi di ogni tipo, resistenze e difficoltà - aggiunge Saitta -, ma finalmente nessun ostacolo burocratico impedisce più la continuazione dei lavori dell’impianto: sono sicuro che sarà mantenuta la scadenza del 2012 per vedere pronto il termovalorizzatore ed evitare l’emergenza rifiuti sul nostro territorio». Con gli ultimi tre ricorsi respinti contro la realizzazione dell’impianto, si sciolgono i dubbi sul futuro dell’opera. E superati gli ostacoli giudiziari, si può quindi dare il via ai cantieri. L’impianto del Gerbido, complementare alla raccolta differenziata, permetterà di smaltire quella parte di rifiuti che non può essere riciclata e che finirebbe in discarica: incenerirà 421mila tonnellate di immondizia l’anno e sarà in grado di produrre energia elettrica per 150mila famiglie e riscaldare 14mila appartamenti. L’inceneritore del Gerbido mirerà anche alla minimizzazione delle emissioni inquinanti e delle sorgenti di rumore: per raggiungere questi obiettivi, sarà dotato delle più moderne tecnologie per il trattamento dei fumi. Il cantiere sarà avviato dal raggruppamento temporaneo d'imprese composto da Cnim, Unieco e Coopsette. I lavori dovrebbero concludersi nel giro di tre anni, 1.050 giorni come prevede il cronoprogramma. La Trm Spa (società per il trattamento dei rifiuti metropolitani) è la committente responsabile anche della progettazione, realizzazione e della futura gestione dell'impianto che costerà intorno ai 250 milioni di euro.
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Paola Molino