TC O RISONANZA MAGNETICA? LE DIFFERENZE

TC O RISONANZA MAGNETICA? LE DIFFERENZE
Martedì 16 Aprile 2024 - 13:10

Apparentemente simili nel macchinario, questi esami hanno impieghi diversi

Dr. Andrea Paolino, Specialista in Radiodiagnostica, Consulente LARC VENEZIA e LARC PINEROLO VIA MARTIRI

 

Tc o Risonanza Magnetica? Agli occhi dei pazienti possono sembrare esami molto simili perché i macchinari -costituiti da un tubo dentro il quale scorre il lettino- si assomigliano molto... Nella realtà però non lo sono. Per capire le differenze tra questi due esami e che cosa sono nel dettaglio, abbiamo rivolto qualche domanda al Dr. Andrea Paolino, Specialista in Radiodiagnostica, Consulente LARC VENEZIA e LARC PINEROLO VIA MARTIRI

Dottore, entriamo subito nel vivo: TC e Risonanza Magnetica, che differenza c'è? 
La TC (un tempo chiamata anche TAC) e la Risonanza Magnetica sono due tecniche radiologiche molto potenti che permettono al medico di visualizzare gli organi interni del corpo e giungere a una diagnosi in molti casi clinici. Entrambe le metodiche sono ampiamente utilizzate e differiscono l’una dall’altra per il meccanismo con cui si ottengono le immagini, per il livello di dettaglio delle immagini e per la durata dell’esecuzione dell’esame.
La TC ottiene le immagini somministrando al paziente raggi X e in tempi molto rapidi permette di studiare regioni corporee ampie: ad esempio, con le macchine più moderne, la scansione del torace e dell’addome completo richiede meno di trenta secondi.
La Risonanza Magnetica ottiene invece le immagini applicando al paziente un campo magnetico e radiofrequenza (percepita dal paziente come dei rumori ritmici durante l’esecuzione dell’esame) e, in tempi un po’ più lunghi rispetto alla TC, studia una parte specifica del corpo ottenendo immagini che permettono di visualizzare in modo ottimale i diversi tessuti che compongono gli organi. La RM, per esempio, richiede circa 15 minuti per studiare l’encefalo.

TC e Risonanza magnetica: ci sono differenze nella procedura di esecuzione e nella preparazione all'esame? 
Sia la TC che la Risonanza Magnetica (RM) richiedono in generale un digiuno di almeno 6 ore. In entrambi i casi, in base a quali informazioni si vuole ottenere dall’esame, può essere necessario somministrare al paziente un mezzo di contrasto endovenoso durante l'esame e ciò avviene più frequentemente con la TC rispetto all’RM. Per poter eseguire l’esame con il mezzo di contrasto è necessario che il paziente porti con sé i risultati di un particolare esame del sangue, la Creatininemia, eseguito negli ultimi tre mesi.
Sia la TC che la Risonanza Magnetica sono esami sicuri e in nessun modo dolorosi e, dal punto di vista del paziente, la differenza più significativa è la durata dell’esame che in totale è di circa 5 minuti per la TC mentre in Risonanza Magnetica si parla mediamente di 15-20 min sino a 45 min per gli esami più complessi.

Questi esami comportano dei rischi? Ci sono dei casi in cui uno o l'altro non sono eseguibili? 
Si tratta di esami sicuri per il paziente: vengono eseguiti seguendo protocolli che, per quanto riguarda la TC, ottimizzano la dose di raggi X somministrati e, per entrambe le metodiche, riducono al minimo il rischio di reazione allergica al mezzo di contrasto endovenoso che è un'evenienza non frequente ma che può capitare e per cui si è sempre pronti ad intervenire tempestivamente grazie alla presenza costante del medico anestesista durante l’esecuzione dell’esame.
La TC può essere sempre eseguita da chiunque, fatta eccezione per le donne in gravidanza. L’unica limitazione è l’eventuale somministrazione del mezzo di contrasto qualora il valore di Creatininemia sia troppo elevato. Per quanto riguarda la RM, oltre ai valori inadeguati della Creatininemia per la somministrazione del mezzo di contrasto endovenoso, controindicazioni sono il primo trimestre di gravidanza e la presenza di dispositivi elettronici o metallici all’interno del corpo (ad esempio protesi o pace maker) di non recente fattura e non compatibili con il campo magnetico.

Premesso che l'indicazione all'esame spetta al medico, TC e Risonanza Magnetica: quando preferire una o l’altra? 
In generale possiamo dire che la Risonanza Magnetica, non utilizzando raggi X, è da preferirsi nei pazienti giovani e quando è necessario visualizzare bene i diversi tipi di tessuti molli, ad esempio nelle articolazioni come spalle e ginocchia o organi come la mammella o la prostata.
La TC è sicuramente la scelta quando occorre studiare porzioni grandi del corpo in tempi molto rapidi, ad esempio in urgenza in Pronto Soccorso, oppure quando è necessario visualizzare strutture ad alto contenuto di calcio come possono essere i calcoli renali.

 

La Risonanza Magnetica in particolare desta spesso ansia e preoccupazione nei pazienti, che in alcuni casi manifestano disagio e claustrofobia... Sono problematiche presenti anche con la TC? Perché, in entrambi i casi, i pazienti non dovrebbero avere timori? 

Con la TC non si riscontrano solitamente problemi quali la claustrofobia in quanto l’esame è veramente molto rapido e la testa del paziente è in pratica fuori dalla macchina per tutto il tempo di durata dell’esame.
Per quanto riguarda la Risonanza Magnetica c’è da dire che le macchine di ultima generazione offrono spazi più ampi per il corpo del paziente rispetto al passato e anche gli esami hanno una durata più breve. È comunque comprensibile che alcuni pazienti si trovino a disagio durante l’esame ma è importante che il paziente sappia che è sorvegliato a vista dal personale sanitario per tutta la durata dell’esame e che l’esame può essere interrotto in qualunque momento. 

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