Pinerolo: oggi in stazione si manifesta per «un treno affidabile», il grido di un intero territorio

Pinerolo: oggi in stazione si manifesta per «un treno affidabile», il grido di un intero territorio
Giovedì 14 Marzo 2024 - 10:21

Giovedì 14 marzo. Ore 17. Stazione centrale di Pinerolo. Questa la cornice in cui si terrà la manifestazione che già dallo slogan non lascia spazio alle interpretazioni. «Vogliamo un treno affidabile». Non è una richiesta, non è un invito. È un grido di un intero territorio ostaggio di una linea ferroviaria, la Pinerolo-Chivasso, diventata ormai nota come la tratta dei disagi, tra le peggiori d’Italia.

L'ODISSEA QUOTIDIANA DEI PENDOLARI 

Ogni singolo giorno centinaia di pendolari alzano lo sguardo verso i monitor delle stazioni (quando sono funzionanti) che li costringono a fare i conti con una realtà da terzo mondo: nella migliore delle ipotesi la corsa è in ritardo di qualche minuto, nella peggiore il treno è stato direttamente soppresso.Alle richieste di chiarimento da parte dei viaggiatori i capitreno non possono che dare risposte vaghe: una volta si tratta di un passaggio a livello bloccato, il più delle volte la spiegazione nemmeno arriva. A questo punto non resta che sperare in un pullman sostitutivo, ma non sempre arriva. E così al disagio si aggiunge anche la beffa: per recarsi a lavoro o tornare a casa chi può chiama un parente che possa offrire un passaggio, chi non ha questa fortuna dovrà aspettare almeno un’ora, in attesa della corsa successiva. Se e quando arriverà. 

La normalità del pendolare pinerolese è questa, un copione non degno di un Paese moderno. Parliamo di persone comuni: uomini e donne che devono andare a lavoro ogni giorno, centinaia di studenti universitari che devono seguire lezioni o sostenere esami, anziani che devono recarsi in un ospedale torinese per sottoporsi a visite prenotate mesi e mesi prima.

UN TERRITORIO DIMENTICATO: DA DOVE NASCE LA MANIFESTAZIONE

E così quando un territorio si sente totalmente abbandonato scatta un sentimento di rivalsa, di rivendicazione, un moto di orgoglio. Lo sconforto diventa malcontento, il malcontento rabbia, la rabbia si trasforma in una manifestazione. I primi a cavalcare l'onda di malcontento sono i consiglieri regionali del Pd, accompagnati da 52 sindaci. Poi subentrarono anche gli attivisti del Movimento 5 Stelle pinerolese. Per una volta le due parti politiche hanno deciso di unire le forze e da qui è nata una manifestazione «senza colore politico, una manifestazione partita dal basso a rappresentanza di un territorio».

Questa è stata forse la chiave del successo. In poco tempo le adesioni alla manifestazione si sono moltiplicate e a poche ore dall'evento si contano decine di associazioni e gruppi spontanei (Arci Valle Susa Pinerolo APS, Acli, Anpi, Comitato Treno Vivo Val Pellice, Comunità Laudato si’, Coordinamento mobilità integrata e sostenibile, Fiab Torino Bici e Dintorni, Frossasco Ambiente, Lapis, Legambiente, Pinerolesi Intraprendenti, Pendolari Pinerolo-Torino, Rumble, Schierarsi), sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Alp), partiti e movimenti politici (Ambientalisti per Pinerolo, Avec Piemonte, Azione, Italia Viva, La Città Cresce, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico tutti i circoli del Pinerolese, Pinerolo a Sinistra, Pinerolo Bellissima, Pinerolo Coraggiosa, Sinistra Italiana). Insomma, un campo che si allarga ben oltre la politica e per mettere in chiaro le cose ai partiti è consentito partecipare a patto che non vengano esposti simboli o bandiere. 

LE RICHIESTE DEI MANIFESTANTI, LA REGIONE RISPONDE

Le richieste in coro sono chiare: eliminazione di tutti i passaggi a livello, raddoppio selettivo della tratta per scambi più rapidi e corse aggiuntive. Ovvero tutte quelle promesse disattese negli anni. Sul punto si stanno muovendo parallelamente anche le istituzioni amministrative locali. Nella serata di mercoledì infatti il sindaco Luca Salvai ha riunito tutti i sindaci della tratta per presentare una mozione territoriale (ma che tenga conto delle specificità di ogni Comune) alla Regione, «così da essere più incisivi nella richiesta dei finanziamenti utili alla soppressione di alcuni passaggi a livello. Se ci muoviamo come un territorio unito siamo più forti». Proprio i sindaci hanno inviato una lettera all'assessore ai trasporti Gabusi, che in poche ore ha organizzato una videoconferenza a cui hanno partecipato, oltre ai primi cittadini, anche rappresentanti di Ferrovie. La Regione ha riportato che: «Utenti e pendolari hanno ragione di lamentarsi. Si lavora costantemente per migliorare il servizio». Tra le cause dei ritardi si individua anche il nuovo protocollo di sicurezza, che impone ai mezzi di rallentare in prossimità dei passaggi a livello. Sul punto la Regione ha confermato i finanziamenti indirizzati per i lavori a Vinovo e gli studi di fattibilità sui passaggi di Airasca e Piscini, tra i più critici della tratta. Tra le novità: la Regione si è data disponibile a dare una economicamente una mano per gli interventi su altri passaggi a livello che non richiedono importanti lavori per la soppressione. Insomma, una prima apertura dopo la mozione Salvai  approvata a Pinerolo  in larga maggioranza (contrari Lega e Fratelli d'Italia)

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Paola Molino