Il teatro è un investimento in cultura

Pivaro: una risorsa preziosa che non sarà mai in attivo
Stagione ad alto gradimento ma stenta l'attività congressuale

«Proporre una stagione teatrale significa investire in cultura ben sapendo che perseguire il bilancio in attivo è impossibile. Non a caso tutti gli "Stabili" (Regio, Carignano ed Alfieri compresi) godono di finanziamenti statali (seppur ridotti al lumicino, ndr) senza i quali nessuna produzione sarebbe possibile».

L'assessore Paolo Pivaro contrappone ai conti, che inevitabilmente non tornano, un cartellone 2009-2010 del "Sociale" che ha convinto 320 pinerolesi a "prenotare" per 110 euro i nove spettacoli in abbonamento ed altri 50 a sceglierne cinque spendendo la metà.

Il gioco vale la candela, considera: «Tralasciando il tutto esaurito (sono 500 i posti a disposizione, ndr) che ha supportato gran parte degli appuntamenti, 320 persone hanno apprezzato l'offerta nel suo insieme esprimendo un interesse che non ha riscontri (potrei citare Alba) in strutture regionali di analoghe dimensioni». Detto ciò, qualsiasi artista calchi la scena, non saranno mai gli incassi a garantire il pareggio. Ogni teatro è un costoso, prezioso volano culturale (anche) da vivere e condividere. «Va in questa direzione - annuncia Pivaro - il corso di scenografia organizzato dal Politecnico (il direttore artistico e docente Sergio Santiano ci ha messo del suo) che, dalla prossima settimana sino a giugno, sfocerà in una produzione inseribile, auspichiamo, nel prossimo cartellone».

Mirko Maggia

(continua)
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