Una centrale a biomasse scalderà Luserna S.G.?

Depositato un progetto di teleriscaldamento per interi quartieri del paese
I promotori: «Il 50% del legname giungerebbe dalla zona grazie alla coltivazione dei boschi»LUSERNA S.G. - Una centrale a biomasse riscalderà interi quartieri di Luserna S. Giovanni. Il progetto - intitolato Pralafera Energy Farm - è stato appena depositato in Provincia e ha già suscitato il cauto interesse del Comune, nonché di un'azienda come la Caffarel. L'iniziativa è di un pool di agricoltori e professionisti della Val Pellice: «In Alto Adige ogni paese ha una centrale di questo tipo. Una scelta "ecologica" che garantisce interessanti opportunità di risparmio», premette Davide Burrato, studio tecnico Mdb di Torre Pellice. Dici centrale a biomasse e subito vengono in mente petizioni e proteste: anche nel Pinerolese chi ha voluto impiantarne una non ha mai avuto vita facile, tra opposizioni e comitati per il "no". «Ma la centrale che proponiamo di costruire non produce energia elettrica, se non per una quota residuale derivata dal cascame termico della caldaia - replica Burrato -. La combustione della biomassa viene utilizzata per fare cogenerazione ad altissima efficienza». In altre parole, si scalda dell'acqua che, attraverso un reticolo di tubi, può essere utilizzata per il riscaldamento domestico oppure di spazi comuni, come ad esempio impianti sportivi o addirittura stabilimenti industriali. «Il nostro progetto segue le linee di indirizzo della Regione Piemonte sullo sfruttamento locale delle energie rinnovabili. Il combustibile proverrà per una quota del 50 per cento dalla Val Pellice e dalle valli limitrofe. E l'obiettivo è coprire con il legname locale l'intero fabbisogno».

Daniele Arghittu

(continua)

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino