Picco sulla privatizzazione dell'acqua: «Manifestiamo dissenso»

Barge, l'ex-sindaco interviene

BARGE - «Bene avete fatto a non lasciar passare inosservato il tema dell'acqua - dice Mario Picco, ex-sindaco di Barge -. È ora di avviare un serio dibattito in proposito, coinvolgendo la cittadinanza, prima che tutte le decisioni ci passino sopra la testa».

Ma il Governo ha ormai fatto una legge che sterza decisamente verso una gestione privata degli acquedotti. «Sì, ma bisogna fare chiarezza. Vedere se esistono ancora margini di manovra. Il sindaco Colombatto, nella penultima seduta del Consiglio, ha presentato la chiusura della società in house “Infernotto Acqua” come necessità ineludibile e da lui condivisa».

I Comuni di Barge e Bagnolo, congiuntamente, quando la legge Galli obbligò le Amministrazioni locali a dismettere la gestione diretta degli acquedotti, usarono una scatola vuota (cioè una società creata precedentemente da Bagnolo e Luserna per la produzione di acqua minerale e da cui Luserna si era defilata) e le cambiarono nome in "Infernotto Acqua", rivitalizzandola come società di proprietà pubblica, cui fu affidata la gestione dei due acquedotti.

GDF

(continua)
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Paola Molino