Venerdì 17 Maggio 2024Ultimo aggiornamento: 16/05/2024 - 18:43Abbonamenti

In Cassazione confermata la condanna per l'ex-sindaco

Fenestrelle, per violenza sessuale

FENESTRELLE - Dopo il pronunciamento della Cassazione, mercoledì 13 gennaio, è diventata definitiva la sentenza di condanna a carico dell'ex-sindaco Livio Giraudo, dal '75 agente immobiliare con studio a Pinerolo.

Tre gradi di giudizio concentrati (a dispetto di quanto sempre si dice sui tempi eterni della giustizia) in meno di 19 mesi. Il 13 giugno 2008 il giudice pinerolese Luca Del Colle aveva infatti condannato Giraudo ad un anno e due mesi di reclusione (con la condizionale), più 1.800 euro di spese legali, per violenza sessuale ai danni di una sua ex-dipendente. Il 9 febbraio dell'anno scorso la Corte d'appello aveva confermato le decisioni di primo grado ed ora la suprema corte ha respinto il ricorso dei legali di Giraudo, Alfredo Merlo e Piero Ricchiardi.

Una vicenda in cui l'esito processuale non era per nulla scontato: l'ex-sindaco, oggi consigliere di minoranza, si era sempre difeso ammettendo che quel pomeriggio (27 novembre 2006) il rapporto (orale) c'era stato e proprio nel suo studio immobiliare di via Clemente Lequio, ma senza la benché minima violenza. In altri termini la giovane sarebbe stata consenziente. Di segno opposto, ovviamente, la denuncia della parte offesa.

Nessun trionfalismo per l'avvocato di parte civile Pierclaudio Costanzo, che commenta: «Siamo soddisfatti che l'esito dei giudici di merito abbia trovato conferma in Cassazione». Quanto ad eventuali risarcimenti, «se ne parlerà, eventualmente, in sede civile: per ora Giraudo ha solo pagato le spese legali (circa quattromila euro) come stabilito dai giudici. La mia cliente non ha ricevuto altro denaro».

Comprensibilmente deluso l'avv. Merlo: «Attendo con curiosità di leggere le motivazioni della Cassazione, per capire come siano state superate le questioni sollevate nel nostro ricorso». Una curiosità non solo "da giurista" nei confronti di una sentenza che ammette di non condividere, ma dettata anche da «umana solidarietà nei confronti di Giraudo», che da questa storia è uscito molto provato.

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Paola Molino

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